Milstein e Chemollo possibili protagonisti di due nuove mostre a Brescia

Punta decisamente sulla fotografia e l’illustrazione il programma espositivo di Fondazione Brescia Musei per l’anno in corso. Oltre alle già annunciate mostre, in calendario per il prossimo autunno, di Guido Crepax (il «papà» di Valentina) e sul patrimonio dell’editrice bresciana La Scuola, nel bilancio preventivo per il 2025 – ora disponibile in visione sul sito di Brescia Musei – si fanno infatti anche i nomi di Alessandra Chemollo e di Ilya Milstein, anche solo in ipotesi (condizionata al reperimento di risorse la prima mostra, «in fase di definizione» la seconda).
Possibili mostre
Così, mentre è in pieno svolgimento il Brescia Photo Festival – con la mostra dell’americano Joel Meyerowitz in Santa Giulia fino al 24 agosto, e Giorgio Lotti con Maria Vittoria Backhaus all’ex Cavallerizza fino all’8 giugno, in attesa delle esposizioni dedicate al regista Tinto Brass e all’esponente della staged photography Sandy Skoglund sempre nella sala di via Dante dal 13 giugno – potrebbe aggiungersi anche un capitolo dedicato alla architetta e fotografa Alessandra Chemollo (Treviso, 1963) nota per i suoi scatti dedicati a paesaggio e architettura, anche alla Vittoria Alata di Brescia.

Sul tema illustrazione, il bilancio elenca le già annunciate mostre, a settembre in Santa Giulia, di Guido Crepax e quella, in collaborazione con La Scuola, sui disegnatori e illustratori che collaborarono con l’editrice bresciana (da Jacovitti a Munari, da Ugo Fontana a Gino Severini).
E fa il nome di Ilya Milstein, giovane ma lanciatissimo illustratore nato a Milano, cresciuto a Melbourne e attivo a New York, collaboratore delle maggiori riviste illustrate internazionali. Se venisse confermata l’esposizione (in bilancio «costi propedeutici» per 30.500 euro), arriverebbero a Brescia i micro-macro mondi di questo miniatore del XXI secolo, che ispirandosi alla struttura della pittura giapponese di veduta di paesaggio e di interni, costruisce ambienti fitti di dettagli in cui far vagare l’occhio fino a perdersi.
Bilancio
Per il resto, dal bilancio lo stato patrimoniale di Fondazione Brescia Musei si conferma solido, con un patrimonio netto di oltre 4 milioni 700mila euro (di cui circa 3,3 milioni dall’eredità Romeda) e un valore previsto della produzione che sfiora gli otto milioni.
In crescita sono ipotizzati i ricavi da bigliettazione di musei, mostre e cinema (poco sopra i 2,5 milioni), confermato il contributo del Comune di 3,7 milioni, a cui si aggiungono circa 590mila euro dalle Fondazioni Asm, Cab, Comunità Bresciana e Banca del Monte, un contributo da Intesa San Paolo stimato 220mila euro, e ulteriori 80mila euro dal Ministero per eventi espositivi, oltre a circa 200mila euro dall’Art Bonus.
Nel conto economico, spese «per servizi» per circa 5 milioni 679mila euro (di cui quasi tre milioni per sorveglianza, custodia e pulizia, circa 450mila euro per trasporti e allestimento mostre, e 310mila per promozione), e poco meno di 1,6 milioni per il personale.
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