Cultura

Agostino Orizio: si ricorda il fondatore del Festival

In Sala Libretti l’incontro promosso nel centenario della nascita: un’eredità che prosegue nel tempo
Direttore d’orchestra e organizzatore. Il maestro Agostino Orizio - New Reporter Favretto © www.giornaledibrescia.it
Direttore d’orchestra e organizzatore. Il maestro Agostino Orizio - New Reporter Favretto © www.giornaledibrescia.it
AA

Quest’anno ricorre il centenario del maestro Agostino Orizio, nato a Cazzago San Martino il 15 maggio 1922. Eclettica e brillante figura di organizzatore musicale, pianista, direttore d’orchestra, docente e amministratore pubblico, Orizio ha fondato nel 1964 il Festival Pianistico Internazionale di Brescia e Bergamo, una delle iniziative musicali più prestigiose d’Europa. Il Festival costituisce tuttora un modello virtuoso nell’organizzazione dei concerti di musica classica. È l’esempio di come un’iniziativa privata in campo culturale possa essere gestita con un forte senso di responsabilità nei confronti delle risorse pubbliche e della società civile.

La formula del festival, che si distingue sia dai cartelloni delle tradizionali società dei concerti, sia delle maratone musicali, tanto in voga sino a qualche anno fa, si caratterizza per una densità ben ponderata di eventi, tale da essere premiata con una costante fedeltà del pubblico attraverso diverse generazioni. Dunque un raro esempio di buone pratiche: un’eredità che non dev’essere dispersa, ma attentamente preservata. Il Festival è anche l’unica iniziativa culturale che ha unito in un progetto organico e duraturo le due città di Brescia e Bergamo, cui nel 2023 spetterà il titolo di Capitale italiana della cultura. Va pertanto riconosciuto al fondatore il merito di avere intuito con largo anticipo l’enorme potenziale di sviluppo comune alle due città lombarde. Nato da una famiglia di notevoli tradizioni musicali, Orizio, come pianista, è stato discepolo e amico di Arturo Benedetti Michelangeli.

Distintosi al Concorso Busoni di Bolzano nel 1952, in gioventù ha tenuto concerti in prestigiose sale europee. Successivamente si è dedicato alla direzione d’orchestra: alla testa di compagini da lui stesso fondate, quali l’Orchestra Gasparo da Salò e l’Orchestra del Festival di Brescia e Bergamo, ha tenuto tournée internazionali, spesso con solisti della fama di Arturo Benedetti Michelangeli, Mstislav Rostropovich e Uto Ughi, approdando non solo nelle capitali del vecchio continente, ma anche in America, Sud Africa ed Estremo Oriente. Notevole, in questo ambito, la valorizzazione di maestri del Settecento italiano, tra cui Pietro Antonio Locatelli. Sul fronte delle avanguardie musicali, si segnala, negli anni ’70, la promozione delle rassegne di musica contemporanea alla presenza di compositori quali Karlheinz Stockhausen e Olivier Messiaen, oltre al sodalizio negli anni ’90 con Azio Corghi.

Orizio ha avuto pure una lunga carriera di amministratore pubblico: iscritto al partito della Democrazia Cristiana e membro del Comitato di Liberazione fin dal maggio del 1945, è stato amico di Mino Martinazzoli e sindaco del suo comune natale per cinque mandati dal 1957 al 1970 e ancora dal 1976 al 1985. Si ricorda inoltre, fin dal periodo giovanile, la sua speciale amicizia con Giovanni Battista Montini, futuro papa Paolo VI.

Più volte invitato, fino ai primi anni Duemila, in Vaticano e a Castel Gandolfo, Orizio ha avuto l’eccezionale onore di tenere concerti anche alla presenza dei pontefici Giovanni Paolo II e Benedetto XVI. Per meriti artistici e culturali, nel 2002 il musicista è stato insignito del titolo di Grande ufficiale dell’Ordine al merito della Repubblica italiana. La sua scomparsa è avvenuta il 9 settembre 2014 e in quella triste occasione il violinista Uto Ughi lo ha ricordato come «un animatore culturale straordinario, molto attento al talento dei giovani e sempre disposto ad ascoltare».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia