Valtrompia, popolazione sempre più vecchia e giovani in fuga

La popolazione della Valtrompia continua a invecchiare e il territorio è chiamato a ripensare radicalmente l’organizzazione dei servizi sociosanitari. Un numero su tutti: nel 2024 l’indice di vecchiaia medio triumplino ha toccato quota 230 contro la cifra di 147 registrata solo dieci anni prima (la media nazionale, tra le più basse in Europa, è di 193).
I numeri
I comuni con gli indici di vecchiaia più alti sono quelli dell’Alta valle, con oltre 250 (Bovegno è a 277, seguito da Bovezzo con 251; viceversa Villa Carcina con 180 è il Comune con l’indice più basso). Dati, questi, che fotografano un territorio in rapida trasformazione demografica: oggi gli over 65 sono 26.781 su un totale di 109.067 abitanti, con un aumento significativo soprattutto degli ultraottantenni residenti nelle zone più isolate.
Il Piano di zona
A dare il quadro della situazione è il Piano di zona 2025-2027, il principale strumento adottato dalla Comunità montana, da Civitas e dai Comuni triumplini per progettare e gestire le politiche socio-assistenziali e l’integrazione con i servizi socio-sanitari a livello locale. «L’invecchiamento porta con sé una crescente domanda di assistenza – viene spiegato nel Piano –, in particolare dopo i ricoveri ospedalieri o le lunghe degenze e, a fronte di questo, il sistema attuale fatica a rispondere: sono 1.070 i cittadini in lista d’attesa per un posto in Rsa, mentre tutte le altre strutture residenziali per anziani sono sature».
Isolamento sociale
Una situazione resa ancor più complessa dalla difficoltà di reperire personale qualificato. Oltre ai bisogni sanitari e assistenziali cresce anche il fenomeno dell’isolamento sociale. La solitudine, spesso aggravata dalla distanza dai centri abitati e dalla carenza di reti di supporto, incide profondamente sulla qualità della vita degli anziani. «Per questo motivo è urgente promuovere azioni che favoriscano la socializzazione – si legge nel documento –, la partecipazione alla vita comunitaria e il contrasto all’emarginazione».
Volontariato e prossimità
Servono, insomma, risposte nuove, rapide e coordinate come una presa in carico individualizzata e multiprofessionale che sappia coniugare l’assistenza sociale con quella sanitaria. Altrettanto importante, come emerge nel Piano, è il ruolo del volontariato e delle figure di prossimità, istituzionali e non, che possono rappresentare un presidio fondamentale, soprattutto nelle aree più decentrate. La popolazione invecchia e quella giovane, specie dell’Alta Valle, se ne va. «Solo un approccio preventivo e una programmazione lungimirante – conclude l’analisi – potranno evitare situazioni di fragilità avanzata».
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato

@News in 5 minuti
A sera il riassunto della giornata: i fatti principali, le novità per restare aggiornati.