Valtrompia, il Piano di Zona lancia l’allarme: è emergenza casa

La Valtrompia si trova ad affrontare una doppia emergenza: quella abitativa e quella legata all’inclusione lavorativa. A raccontarlo è il Piano di Zona 2025-2027, che fotografa una situazione di crescente fragilità economica e di richiesta di aiuto superiore alla capacità di risposta.
Numeri
Negli ultimi anni la misura unica di sostegno all’affitto ha registrato numeri record: 723 domande nel 2021, 603 nel 2022, 733 nel 2023. Le risorse regionali, però, non bastano: 667 richieste sono rimaste senza copertura nonostante i criteri di ammissione molto ampi. Anche la misura del servizio abitativo pubblico, che prevede almeno un avviso pubblico all’anno, ha dovuto fare i conti con un divario strutturale tra domanda e offerta.
Tra il 2021 e il 2023 sono stati assegnati 84 alloggi, mentre nel 2024 ne sono stati messi a disposizione solamente 14, a fronte di decine di famiglie in attesa. Complessivamente la Valle dispone di 64 alloggi sociali, di cui 58 di proprietà di enti locali e del Terzo settore e 6 finanziati dal Pnrr.
Ma il Piano mette in evidenza una «scarsa omogeneità nelle procedure tra gli enti proprietari» e una «richiesta dei cittadini molto più alta delle disponibilità effettive». A confermare la tensione abitativa il ricorso crescente ai contributi straordinari comunali: 1.530 nuclei familiari valtrumplini nel 2021 e 1.187 nel 2022 hanno ricevuto un aiuto diretto per evitare la perdita della casa.
Grazie ai finanziamenti del Piano nazionale di ripresa e resilienza – linea 1.3.1 Housing temporaneo – l’Ambito ha avviato una coprogettazione con enti del Terzo settore per ampliare l’offerta di alloggi a canone sostenibile e temporaneo. «Le azioni intraprese – si legge nel documento – hanno facilitato l’interlocuzione con il Terzo settore e rappresentano la base per rafforzare gli interventi nei prossimi anni». La fragilità economica si intreccia con la precarietà lavorativa.
Azioni
Il progetto «ZeroOttanta», operativo dal 2018, resta uno degli strumenti più efficaci di reinserimento socio-lavorativo. Nel 2024 ha coinvolto persone segnalate dai Servizi sociali e dai beneficiari del Reddito di cittadinanza, che dal 2025 sono confluiti nell’assegno di inclusione.
Pur registrando una riduzione delle segnalazioni, il Piano conferma che «il progetto risponde positivamente al bisogno di reinserimento e sostegno al reddito, favorendo empowerment e attivazione personale». La nuova programmazione triennale punta dunque su percorsi integrati che uniscano casa, formazione e lavoro.
Missione
L’obiettivo è rendere più efficiente la collaborazione tra Comuni, Civitas, Asst e rete del Terzo settore, creando un sistema capace di prevenire l’emarginazione e accompagnare i cittadini fragili verso l’autonomia. In una Valle dove la solidarietà resta forte, ma le fragilità crescono, la sfida è trasformare l’emergenza in progetto.
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