Turismo in Valcamonica, picchi a Ferragosto e a Natale ma no allarmi

Gli operatori turistici dell’Alta Vallecamonica, tanto gli amministratori quanto gli albergatori, i ristoratori e i fornitori di servizi, da sempre vanno dicendo che le località della montagna camuna non soffrono affatto di overtourism. Piuttosto, ci sono dei «picchi concentrati in poche settimane – due, tre o quattro all’anno, non di più – nel periodo centrale della vacanze estive e di quelle invernali». Stiamo parlando dei giorni a ridosso e immediatamente successivi al Ferragosto e di quelli delle vacanze natalizie, dal 26 dicembre al sei gennaio massimo. Ma, tutto sommato - ne sono convinti gli amministratori locali camuni - si tratta di un afflusso turistico che, al momento, si riesce ancora «a gestire abbastanza bene».
Niente overtourism, quindi, anche se Ponte di Legno, per fare l’esempio della località regina delle vacanze estive e invernali della montagna bresciana, passa da 1.700 abitanti circa a 35 mila, a volte anche qualcuno di più. Ma gli spazi, si sa, in montagna sono amplissimi e le persone si distribuiscono molto bene tra sentieri, aree picnic, parchi, borghi, ciclabili e tutto il resto.
Anche in inverno, il demanio sciabile di Ponte-Tonale, con i suoi cento chilometri di piste, riesce a contenere bene tutti gli sciatori, con qualche coda di troppo, questo è da dire, a ridosso del capodanno, ma nulla che non possa essere gestito. «Da noi c’è il pienone solo per pochi giorni all’anno – afferma il primo cittadino dalignese Ivan Faustinelli –, ma direi proprio che la situazione è ancora ben gestibile. Se nei prossimi anni vedremo che qualcosa degenererà, valuteremo il da farsi, può essere che alcune aree ad alto gradimento vadano maggiormente controllate rispetto ad altre, come per esempio Case di Viso, Val Bione o la Val Sozzine, ma si tratta di luoghi molto molto ampi, si tratta solo, eventualmente, di gestire il traffico in andata e uscita».
Anche per gli operatori turistici dell’Infopoint non si può parlare di overtourism: un afflusso altissimo in alcuni periodo c’è tutto, ma basta gestire e aspettare qualche settimana, poi tutto rientra nella normalità. E nelle stagioni «morte», come a ottobre e novembre, si fa ancora fatica a incontrare qualcuno per strada, spesso.
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