Tram, per l’appalto Vezzola ricorre al Tar

La gara per la realizzazione della linea Pendolina-Fiera è stata aggiudicata lo scorso marzo al raggruppamento guidato da Manelli Impresa Spa. Contestati due aspetti chiave dell’offerta tecnica
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Tram: la Manelli spa in sofferenza
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Il progetto del tram T2 di Brescia non è ancora partito, ma corre già sui binari della giustizia amministrativa. Quella che si annuncia come una grande opera per la mobilità cittadina si è intanto trasformata in una battaglia di carte bollate tra imprese, ricorsi e ordinanze. Tutto comincia con l’esito della gara per la realizzazione della linea Pendolina-Fiera, aggiudicata lo scorso marzo al raggruppamento guidato da Manelli Impresa Spa, insieme a Hitachi Rail e Alstom Ferroviaria.

Al secondo posto si è classificata Vezzola Spa, capofila del consorzio RealTram, con uno scarto quasi impercettibile: appena 0,42 punti di differenza. Secondo Vezzola, però, la commissione avrebbe valutato in modo scorretto due aspetti chiave dell’offerta tecnica: il consumo energetico dei tram (criterio C5) e le interferenze con la viabilità per la costruzione del nuovo ponte sulla tangenziale ovest (criterio D2). Entrambi, sostiene l’impresa ricorrente, sarebbero stati giudicati a vantaggio della controparte sulla base di dati e simulazioni non correttamente verificati.

Accesso agli atti di gara

Da qui il ricorso nel merito contro l’aggiudicazione, che sarà discusso nella primavera 2026. Ma prima ancora la partita si è spostata su un terreno collaterale ma decisivo: l’accesso agli atti di gara. Vezzola aveva chiesto a Brescia Mobilità, di poter visionare integralmente l’offerta tecnica del raggruppamento vincitore. Una richiesta respinta in parte: diverse sezioni erano state oscurate perché contenenti, secondo la vincitrice, segreti industriali e commerciali. A giugno, però, il Tar di Brescia ha accolto la tesi di Vezzola. Nella sua ordinanza, il Tribunale ha stabilito che la seconda classificata, considerato lo scarto ridottissimo, aveva diritto di conoscere la documentazione completa nella misura in cui fosse utile alla propria difesa in giudizio.

I giudici hanno inoltre sottolineato che Brescia Mobilità avrebbe dovuto valutare autonomamente la natura dei documenti oscurati e non limitarsi a recepire le richieste di riservatezza della vincitrice. Il Tar ha quindi ordinato la consegna degli atti entro 15 giorni. Ordinanza alla quale Brescia Mobilità si è opposta. «I nostri legali - spiega il direttore generale, Marco Medeghini - certi della bontà delle scelte fatte, hanno impugnato l’ordinanza e la decisione è slittata a novembre». Medeghini chiarisce inoltre anche il quadro dei punteggi. Se è vero che lo scarto è marginale, 0,42 punti, nell’assegnazione dei punteggi c’è una differenza sostanziale: mentre l’offerta tecnica del Rti Manelli ha totalizzato 65,62 punti, Rti RealTram ha ottenuto 45,20.

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Tram: la Manelli spa in sofferenza

È sul fronte economico che il raggruppamento guidato da Vezzola ha avuto la meglio, ottenendo 20 punti a fronte degli zero di Manelli. Nel merito del ricorso l’udienza al Tar si terrà ad aprile, ma Medeghini si dice sereno: «Tra le due offerte c’è una differenza tecnica rilevante e, a meno che non riscontrino errori di procedure, non credo che i giudici ribalteranno la decisione della commissione». salvatore montillo

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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