Piazza Loggia, «Toffaloni era presente per eseguire la Strage»

Depositate le motivazioni della condanna a 30 anni per l’ex minore che il 28 maggio 1974 aveva 16 anni
Marco Toffaloni è stato condannato a 30 anni per la strage di piazza della Loggia - © www.giornaledibrescia.it
Marco Toffaloni è stato condannato a 30 anni per la strage di piazza della Loggia - © www.giornaledibrescia.it
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«La presenza dell’imputato sulla scena del crimine non potrebbe mai essere liquidata come una mera coincidenza o comunque come una presenza “neutra”, perché dice che Marco Toffaloni non aveva nessuna ragione per trovarsi in piazza della Loggia la mattina del 28 maggio 1974, se non per partecipare all’esecuzione dell’eccidio». Lo scrive il Tribunale dei minori di Brescia nelle 337 pagine di motivazioni della sentenza di condanna a 30 anni nel confronti di Marco Toffaloni, oggi cittadino svizzero di 67 anni e il 28 maggio 1974, giorno dello scoppio della bomba in Piazza Loggia, sedicenne legato al mondo di estrema destra. È ritenuto l’esecutore materiale della strage neofascista che provocò la morte di 8 persone e il ferimento di 102.

Determinante una fotografia che dimostra la presenza in piazza del ragazzino subito dopo lo scoppio. «Ritiene il Tribunale che già l’istruttoria “tecnica” sulle immagini in oggetto abbia dimostrato che il ragazzo rappresentato nella fotografìa sia, con assai elevata probabilità, Marco Toffaloni» scrivono i giudici.

Le motivazioni

Nelle motivazioni si legge: «È certamente vero, in astratto, che la presenza sul luogo del delitto non è, di per sé, prova della responsabilità dell’imputato, ma nel caso di specie tale circostanza di fatto rivela una straordinaria capacità probatoria ove la si integri nel complessivo compendio probatorio che raggiunge il Toffaloni, tanto più che quest’ultimo non ha voluto fornire una spiegazione alternativa a tale presenza, che, invero, appare del tutto incomprensibile ove si consideri che Toffaloni viveva a 70 chilometri da Brescia e che quindi non poteva essere certo in transito casuale per la piazza; che egli, per essere presente a Brescia, dovette anche marinare la scuola di nascosto dalla famiglia e quindi ebbe di sicuro un forte motivo per farlo; che egli era poco meno che diciassettenne e non aveva suoi automezzi, sicché qualcuno lo dovette trasportare da Verona a Brescia e da Brescia a Verona; che in piazza della Loggia era in corso una manifestazione sindacale di lavoratori antifascisti in risposta al crescendo di atti di violenza messi a segno dalle formazioni neofasciste, di talché è da scartare l’ipotesi che Toffaloni condividesse le ragioni dei manifestanti e avesse un interesse a partecipare alla manifestazione che non fosse quella di opporsi violentemente all’evento».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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