Baskin, per gli Sgangherati di Orzinuovi un match lungo 20 anni

Tonino Zana
Anniversario speciale per la squadra locale di basket composta da persone con disabilità, gli atleti lottano sul campo per annullare i pregiudizi e vincere insieme
Un canestro per lanciare un messaggio di inclusione - © www.giornaledibrescia.it
Un canestro per lanciare un messaggio di inclusione - © www.giornaledibrescia.it
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All’anagrafe immaginaria delle migliori squadre-famiglie al mondo, gli Sgangherati negli ultimi vent’anni hanno vinto i migliori trofei culturali, morali e sportivi oltre che tattici e strategici. Da vent’anni, un quinto di secolo.

Oltre la fragilità

Sono i cosiddetti «fragili», anche se poi, in loro, scopri una superiorità e un adattamento strepitosi allo stadio, sul campo di allenamento alla partita e nella sintonia con padri, madri, parenti, supporter, in casa e fuori casa.

Si parla di basket, poiché fu la pallacanestro a prendere il simbolo di una nuova élite sportiva circa mezzo secolo fa e loro si trovarono in lunetta con varie formule e con diverse responsabilità, uno rispetto all’altro. Esempio «sgangherato»: se ho la mano rotta, una vista allentata, chiaro che io posso andare a canestro con la regola comparata del mio disagio e quindi sto a un metro oltre la lunetta e guai a chi mi fischia il fallo.

Numeri

Il numero delle maglie dichiara la competenza, il grado di difficoltà e pure il percorso avvenuto. Mica si entra con la stessa disabilità a vita, secondo dopo secondo, stagione dopo stagione si migliora e si sale in avanti con i supporter fuori di testa e in silenzio o nelle grida per stupore e per commozione.

Lo so, non è ancora chiaro. Mettiamo, allora che uno di noi con il suo problema, visto che tutti ne abbiamo, entri in campo: con tre amici eravamo sempre esauriti e di prima chiamata non saremmo arrivati al numero cinque scritto sulla maglia, il numero dei normodotati. Questo non significa che sia per sempre, infatti molti stanno con la maglia al cinque e tra un poco saranno magari tutti dei cinque e sfideranno la Germani. In casa, ovvio, al nostro palazzetto di Orzinuovi.

Missione

Intanto, per captare la grandezza del progetto educativo sappiate che si era appena entrati nel Duemila, le Torri Gemelle crollavano fragilissime e il nostro mondo divideva, a scuola e fuori dalla scuola, anche con semplicismi pedagogici allarmanti – vale pure adesso –; bastava un balbettio e trovavi subito sette psicologi pronti a dividere la classe e a chiamare in causa il sostegno ad personam.

Gli «Sgangherati» - © www.giornaledibrescia.it
Gli «Sgangherati» - © www.giornaledibrescia.it

Insomma, qui, a casa degli «sgangherati», che è la casa del paese più l’amore e l’intelligenza avanzata degli affetti, degli amici e dei prof. ecco una serie di nomi di inventori, e di «guai a chi li tocca»: Gigi Zanotti, Luigi Valotti, Beppe Bettariga, Giancarlo Rongaroli, Massimo Serra, Elvira Paderno. Vanno tutti in trasferta a Piacenza, Cernusco, Milano, Brescia e si incontrano con altri «sgangherati» e spesso li mettono sotto, anche se la questione non è questa.

L’obiettivo? Integrare, unire, annullare i pregiudizi, vincere la vita insieme, proseguire sotto i portici e sentire il saluto paritario e salutare di tutta Orzinuovi.

A proposito, il famoso normodotato, il numero cinque conquistato, adesso ha più responsabilità, diventa servitore dell’altro e così via fino a toccare tutti il cielo con un dito e diventare tutti dentro il mondo reale, quel «Mondo che vorrei». Volete saperne di più, volete iscrivervi al club magnifico degli «Sgangherati»: chiamate il 348.0597502, risponderà Massimo, giorno e notte, al tramonto e all’alba, chiamate chiamate.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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