San Polo, il grest dipinge la tela della pace: «Segno di speranza»

Marco Papetti
Un grande telo bianco, lungo più di cento metri e colorato. Dal sagrato alle case: «Chiunque può ritagliare un pezzo del lenzuolo ideato dai 60 ragazzi»
Disegnare e..."Colorare la Pace"
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«Pace ti voglio bene», «Esplode la pace», «Non abbiamo bisogno di pistole e bombe per portare pace ma amore». Da ieri mattina sul sagrato della parrocchia della Conversione di San Paolo c’è un grande telo bianco, lungo più di cento metri, colorato da immagini e scritte che invocano la pace. Gli artefici sono sessanta bambini e ragazzi del grest dell’oratorio di via San Polo, coinvolti dal parroco don Marco Mori in un’iniziativa chiamata, appunto, «Coloriamo la pace».

Comunità

Per tutta la notte, tra lunedì e martedì, il telo è rimasto a disposizione di chiunque volesse tracciare un disegno, una parola, una frase per dire basta alle guerre che insanguinano il mondo. E in tanti hanno risposto all’appello, per realizzare un’opera collettiva pensata per la comunità: da ieri mattina, chi vuole può infatti portarsi a casa un ritaglio del telo per conservarlo o esporlo alle finestre o ai balconi.

I ragazzi del grest disegnano e colorano la tela - © www.giornaledibrescia.it
I ragazzi del grest disegnano e colorano la tela - © www.giornaledibrescia.it

«Secondo l’Unicef, nel mondo ci sono oltre 473 milioni di bambini e di ragazzi che vivono la drammatica esperienza della guerra - ha ricordato don Marco Mori -. Questo basta per dire che non vogliamo rimanere indifferenti, abbiamo voluto fare questo disegno perché i nostri cuori non rimangano distanti. Questi disegni non fermeranno le guerre, però non fermano i nostri cuori». I ragazzi chiedono la pace, per i propri coetanei nei luoghi del mondo in cui si muore per la guerra, come l’Ucraina - Stato di cui in tanti hanno riprodotto la bandiera, spesso accanto a quella russa - e Gaza.

Anche in Loggia

Ieri mattina quaranta persone si erano già prenotate per avere un pezzo dell’opera, di cui sono state donate parti anche a rappresentanti di Comune, Diocesi, Questura, Acli e a Clara Stabiumi dell’Alfa Acciai. Nel pomeriggio, dalla parrocchia è passata anche la sindaca di Brescia, Laura Castelletti: il ritaglio scelto dalla prima cittadina è stato appeso all’ingresso della Loggia assieme a una bandiera della pace. Oggi una delegazione di ragazzi, assieme a don Mori, porterà un riquadro del telo al prefetto di Brescia, Andrea Polichetti.

«Attività come questa sono importanti perché ci mettono vicino alla sofferenza delle popolazioni e dei ragazzi che soffrono» ha detto il presidente del Consiglio comunale di Brescia, Roberto Rossini. Un lavoro collettivo realizzato di notte: «Ci date un segno di speranza, perché anche se il mondo sembra avvolto dalla paura e dalle tenebre, noi siamo incamminati verso la luce come è accaduto a quest’opera», ha detto il vicario episcopale per la Pastorale e i Laici, don Carlo Tartari.

Un disegno sulla tela - © www.giornaledibrescia.it
Un disegno sulla tela - © www.giornaledibrescia.it

Messaggi

Accanto ai disegni, i ragazzi hanno lasciato anche un testo preparato per l’occasione: «Con questo gesto simbolico ribadiamo che la pace è un percorso fatto di dialogo e confronto continuo, di idee diverse che convivono, di tentativi – si legge –. La pace è una grande tela bianca da colorare, dove ciascuno lascia la sua impronta fianco a fianco con l’altro».

Per prenotare un ritaglio del lenzuolo della pace bisogna scrivere a marcomori@diocesi.brescia.it.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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