Nel quartiere Borgo Trento i negozi di vicinato fanno comunità
Una piccola contrada dove ci sono ancora botteghe di vicinato e attività ultracentenarie. Un angolo di città dove è possibile scambiare due chiacchiere con il negoziante sotto casa o mangiare al Circolo, come un tempo. È Borgo Trento, il quartiere di Brescia dove il tempo sembra essersi fermato.
Attività storiche
A dare il benvenuto, alle porte del quartiere, c’è una bottega d’arte: le pareti in mattone, l’insegna verde che riporta il nome del proprietario e un’enorme vetrata che dà sulla strada principale. Non appena si entra l’atmosfera che si incontra sa di storia e magia: centinaia di quadri appesi alle pareti, cornici d’oro e un delicato odore di vernice che pervade le narici.
In fondo alla stanza c’è un tavolo di legno, dietro cui c’è un uomo anziano: capelli bianchi, occhi pieni di vita e voce calda. È Virgilio Zanchetta, il proprietario. «Sono innamorato del mio lavoro – ci racconta, mentre un sorriso si fa largo sul suo volto –. La mia storia è tutta particolare, ho iniziato costruendo giocattoli, dal ’57 al ’60. Poi mi sono iscritto alla scuola “Cavalli e Poli” di Cremona: e da lì ho iniziato a fare il restauratore».

Camminando qualche passo più avanti si trova la ferramenta Gelmi, nata alla fine del 1800 come negozio di utensili da cucina e articoli in legno e rame, oggi è gestita dai fratelli Emanuele e Pietro Gelmi. «Le persone vanno e vengono, acquistano prodotti o semplicemente si fermano a fare due parole – dice Emanuele –. La forza del nostro quartiere sta proprio nel vicinato sociale».
Tra gli esercizi centenari c’è anche la trattoria GA Porteri, che quest’anno compie 150 anni: «La nostra attività nasce come salumeria nel 1885 – spiega Francesca Porteri –. E solo nel ‘95 decidiamo di aprire la ristorazione».
Una storia di coraggio e dedizione dietro cui «ci sono tanti sacrifici, ma anche tanta felicità – dice la proprietaria –. Mi ritengo fortunata: amo il mio lavoro, la passione per la ristorazione mi scorre nel sangue». Oggi la bresciana sta raccogliendo le testimonianze e gli aneddoti più divertenti e bizzarri dei suoi clienti: «Mi piacerebbe crearne poi un libro».
Socialità
Vita commerciale, ma anche sociale. A Borgo Trento l’attenzione per la socialità non manca. Qui convivono tante realtà che mirano a creare momenti di ritrovo, come il Circolo lavoratori: la cooperativa è attiva dal 1901 e vi fanno parte 150 soci, tra cui sette donne dall’anno scorso. L’edificio comprende una trattoria e un giardino dove si può giocare a bocce e in cui si svolgono gli appuntamenti del bando «Cultura e prossimità», promosso dal Comune per finanziare le attività culturali dei quartieri bresciani.
C’è poi la Fondazione Pasotti Cottinelli Onlus, la casa di riposo dove si tengono letture di poesie in dialetto e incontri sui temi della truffa e sicurezza per gli anziani. Anche la Cisl e le Acli di Borgo Trento sono impegnate – tra le diverse mansioni – a organizzare momenti di riflessione per la cittadinanza. Infine la parrocchia Cristo Re: punto religioso e culturale a fianco della quale ci sono l’oratorio e il cinema-teatro, sede di spettacoli e film.
Consiglio di quartiere
A lavorare in sinergia con queste realtà c’è il Consiglio di quartiere di Borgo Trento che si impegna a promuovere la partecipazione civica dei cittadini. Tra gli appuntamenti organizzati ricordiamo: i concerti dell’orchestra «I fiati del Borgo» di fronte alla chiesa di Cristo Re e le cene di quartiere nel parco di via Serra (l’ultimo è il pranzo di Natale che si è tenuto domenica all’oratorio).
Il Cdq ha inoltre istituito il «Premio al merito»: un riconoscimento che viene dato a chi ha dedicato la propria attività per la comunità. Quest’anno a riceverlo è stato Vito Ronchi, volontario della parrocchia Cristo Re e membro della compagnia teatrale «Il Gabbiano».
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