Operaio ustionato a Ospitaletto, 162 colleghi gli donano ore di lavoro

È successo alla Asonext: dopo aver proposto e scartato uno sciopero, i dipendenti hanno devoluto 4 ore ciascuno e l’azienda ha aggiunto il doppio
Lo stabilimento Asonext a Ospitaletto -  Foto Viktor Macha
Lo stabilimento Asonext a Ospitaletto - Foto Viktor Macha
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La prima reazione è stata quella di proporre uno sciopero. Poi hanno raccolto la rabbia e il dolore per ciò che era accaduto a un loro amico e collega e li hanno trasformati in un gesto concreto d’altruismo.

Il fatto

È successo alla Asonext di Ospitaletto: a poche settimane dal Natale i dipendenti del gruppo guidato dall’imprenditrice Paola Artioli hanno raccolto un bel gruzzoletto, che poi l’azienda ha triplicato, e l’hanno devoluto alla famiglia dell’operaio rimasto gravemente ustionato nello scoppio di un forno la scorsa estate.

Risorse importanti – pari allo stipendio percepito in un anno da un operaio – che hanno riempito di gioia e speranza Munir Muhammad, questo il nome del dipendente ferito, la moglie e i loro sei figli.

L’infortunio

L’infortunio – ricordiamo – avvenne all’acciaieria Asonext un giorno di fine agosto. Travolto in pieno da una fiammata a 1.500 gradi, il 38enne pakistano venne ricoverato in prognosi riservata nel reparto Grandi ustionati dell’ospedale Borgo Trento di Verona.

Al suo fianco, in questi mesi difficili, è sempre stato il figlio maggiore, 20 anni, che per assistere il padre aveva dovuto lasciare il proprio lavoro. Ora le condizioni dell’uomo sono migliorate: dopo aver subìto alcuni interventi, da qualche giorno è stato dimesso. L’azienda e i colleghi non l’hanno mai abbandonato.

Le proposte

Subito dopo l’episodio i lavoratori si riunirono in assemblea. Qualcuno propose lo sciopero: si era di fronte, purtroppo, all’ennesimo infortunio sul lavoro registrato nel sistema produttivo bresciano.

Il delegato della Fim Cisl, d’accordo sullo sciopero come strumento per richiamare l’attenzione su un problema drammatico per il nostro territorio, invitò però i colleghi a chiedersi se nella circostanza non fosse meglio fare qualcosa di concreto per Munir e la sua famiglia. Prese forma così, sostenuta da Fim Cisl e Fiom Cgil insieme alle rispettive Rsu, una raccolta fondi tra i dipendenti di Asonext, ovviamente su base volontaria, attraverso il corrispettivo di quattro ore di lavoro. L’idea piacque molto all’azienda, che si disse pronta a contribuire con il doppio di quanto raccolto dai lavoratori.

Il dono

Detto, fatto: all’iniziativa hanno aderito 162 lavoratori della Asonext e dell’altro stabilimento del gruppo, la Asoforge di Castegnato, stanziando 4 ore ciascuno. L’azienda ha fatto il resto permettendo così di raggiungere il corrispettivo di 1.948 ore di lavoro.

«Un segno tangibile dello spirito di solidarietà – commentano i delegati sindacali – che ci unisce e del senso di comunità all’interno della nostra azienda e che consentirà alla famiglia di Munir far fronte a tutte le spese necessarie alla sua ripresa». Il figlio maggiore ha accolto con commozione e riconoscenza la notizia. «Grazie a tutti – concludono –, e grazie anche all’azienda, per il grande spirito di solidarietà dimostrato».

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