Morti sul lavoro, nel Bresciano le croci continuano a crescere

Una didascalia drammatica per fotografare lo stato di salute della sicurezza nel mondo del lavoro: da 2 a 5 i morti sul lavoro nel bresciano nel raffronto settembre 2023/settembre 2024 (+150%), da 27 a 31 le vittime dei primi nove mesi dell’anno (+14,81%).

I numeri

Secondo l’analisi dello Sportello prevenzione e sicurezza di Cisl Brescia sui dati Inail, nel solo mese di settembre si sono registrati 1.064 infortuni sul lavoro. Nello stesso mese dell’anno precedente erano stati 74 in più. Differenze risibili che testimoniano quanto un anno dopo sia cambiato poco o nulla.

La stessa tendenza è evidente in un prospetto più ampio, che abbraccia i primi nove mesi dell’anno: da gennaio a settembre i lavoratori bresciani hanno denunciato 11.208 infortuni, nello stesso intervallo temporale del 2023 erano stati 11.208. Una differenza di 53 casi, pari al -0,47%, che non rincuora.

Gli infortuni mortali

Le cose vanno persino peggio sul fronte degli infortuni mortali, in crescita tanto in Lombardia (+16,39% da gennaio a settembre) quanto a Brescia (+14,81%). In tutta la regione dall’inizio del 2024 (al 30 settembre) sono già morti 142 lavoratori. Persone, prima di tutto. Famiglie spezzate.

Nel Bresciano hanno invece perso la vita 31 lavoratori, 4 in più rispetto ad un anno fa.

Le malattie professionali

E poi ci sono le malattie professionali, in crescita anch’esse. In nove mesi in Lombardia è stata oltrepassata quota 3mila (3.125, per l’esattezza, pari al 6,95% in più). Nel Bresciano si è invece passati da 616 a 689 denunce (con un incremento dell’11,85%).

«Il report dell’Inail ha certamente più di un merito – scrive Cisl Brescia nel rapporto– : evita un’attenzione che si accende (e rapidamente si spegne) unicamente sull’impatto dei singoli episodi, contribuisce a far crescere sensibilità sulla sicurezza sul lavoro e ribadisce l’importanza di tenere alta la guardia sul problema».