Omicidio di Lonato, sulle auto coinvolte i segni della sparatoria

Mentre i carabinieri di Brescia continuano a dare la caccia al consuocero della 44enne Dolores Dori, ritenuto l’uomo che ha sparato i colpi di pistola che hanno ferito a morte la donna di origini sinti poi scaricata giovedì sera all’ospedale di Desenzano del Garda nel Bresciano, emerge la ricostruzione di quanto accaduto nel campo nomadi di Lonato del Garda teatro della vicenda.
Si è trattato di una sparatoria tra famiglie opposte con entrambe le fazioni che hanno fatto fuoco. Lo dimostrano i segni dei proiettili, repertati dai carabinieri, sulla 500 bianca ancora ferma al campo nomadi di Lonato del Garda sotto sequestro e dove non c’è più nessuno. Ma lo dimostrano anche i segni sull’auto, una Alfa Stelvio, che ha scaricato Dolores Dori all’ospedale e che poi è stata abbandonata, dal marito della donna, a Mira, nel Veneziano. Dolores Dori sarebbe entrata nel campo di Lonato con il figlio mentre il marito attendeva fuori.
L’obiettivo era riperdersi la figlia che, dopo aver rifiutato il matrimonio combinato, voleva sposare un 20enne componente della famiglia sinti che vive nel Bresciano. Chi ha sparato per primo non è chiaro, ma i colpi esplosi sono stati tanti. Tre hanno raggiunto la 44enne sinti, figlia della «regina dei sinti di Pistoia» e sorella di un collaboratore di giustizia.
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