Garlasco, Venditti a Brescia davanti al riesame: «Mai preso un euro»
L’ex procuratore di Pavia Mario Venditti è arrivato in tribunale a Brescia per l’udienza davanti al tribunale di riesame durante la quale il suo legale Domenico Aiello chiede l’annullamento del sequestro dei dispositivi informativi effettuato lo scorso 26 settembre. «Parliamo dopo l’udienza» si è limitato a commentare l’avvocato Aiello, circondato da decine di telecamere.
La Procura di Brescia ritiene che Venditti sia stato corrotto dalla famiglia Sempio per archiviare la posizione di Andrea Sempio nell’ambito delle indagini sull’omicidio di Chiara Poggi a Garlasco.
«Mai un euro oltre lo stipendio»
«Ho la vita rovinata, non ho mai preso un euro a parte quelli del mio stipendio»: così Venditti nella dichiarazione spontanea durante l’udienza. Una volta terminata, Venditti è uscito dall’aula da una porta secondaria evitando così i cronisti. Il tribunale del riesame si è riservato di decidere e avrà 10 giorni di tempo per farlo.
«Ci vuole senso di responsabilità prima di rovinare la vita delle persone» gli ha fatto eco il suo avvocato Domenico Aiello, difensore di Mario Venditti dopo l’udienza al tribunale del riesame. Per il legale «non c’è prova della corruzione e avrebbero dovuto indicare almeno il corruttore». Aiello ha poi annunciato ricorso al Riesame per filone di inchiesta «Clean 2».
Sempio
Nel frattempo si apprende che Andrea Sempio, il 37enne accusato dalla procura di Pavia di aver ucciso Chiara Poggi in concorso con altre persone, ha revocato il mandato all'avvocato Massimo Lovati, per via delle sue dichiarazioni rese nelle scorse settimane in tv, in varie trasmissioni e talk show, tra cui «Falsissimo» di Fabrizio Corona.
Dopo averci pensato per qualche giorno, Sempio lo ha deciso oggi. Resta invece a difenderlo Angela Taccia che verrà affiancata da un nuovo legale, il cui nome sarà comunicato ufficialmente nei prossimi giorni.
Il nuovo processo a Brescia?
Ora potrà essere solo la Procura generale della Cassazione a dirimere la questione se ad indagare sull'omicidio di Chiara Poggi tocchi ancora ai pm pavesi o, a causa dell'indagine su Venditti, spetti ai pm bresciani.
A sollevare il tema è stato nei giorni scorsi, con una nota alla gip pavese Daniela Garlaschelli, alle due rispettive Procure e alle Procure generali competenti per distretto di Milano e Brescia, Domenico Aiello, il difensore di Venditti, in base alle regole relative ai procedimenti che riguardano un magistrato. Secondo il legale, il fascicolo nel quale Andrea Sempio risponde del delitto di Garlasco, in concorso con altri, deve essere trasferito da Pavia a Brescia.
E questo in quanto da questa indagine, quella originaria e definita «il contenitore», è generato il filone di inchiesta in cui all'ex pubblico ministero è stato contestato di aver ricevuto soldi per scagionare, nel 2017, l'amico storico di Marco Poggi. In sostanza, per il legale Aiello, c'è una «connessione» che, secondo l'articolo 11 del codice di procedura penale comporta che tutto debba essere trattato dalla stessa Procura, quella bresciana competente sull'ex magistrato. Posto ciò, va chiarito, però, che a sollevare la questione sul conflitto di competenza possono essere solamente, sempre secondo il codice, o la difesa di Sempio o una delle due Procure che indagano. In questo caso le Procure generali, invece, non hanno voce in capitolo.
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