Musil, escusse le fidejussioni: riparte la riqualificazione

La Redazione Web
Complessivamente il Comune incasserà quasi 13 milioni di euro, fondamentali per procedere con il progetto del Museo dell’Industria e del Lavoro nel Comparto Milano
Come appariva l’area tra via Stefana e via Eritrea dove dovrebbe sorgere il Musil
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Si sblocca un tassello decisivo per la realizzazione del Museo dell’Industria e del Lavoro (Musil) e più in generale per il futuro del Comparto Milano. Il Comune di Brescia ha infatti escusso integralmente le fideiussioni bancarie e assicurative che erano state prestate a garanzia delle opere di urbanizzazione previste dalla convenzione stipulata con Basileus spa.

Nello specifico la Loggia ha già incassato 11.979.935,18 euro dalla Banca Popolare di Milano (Bpm), a garanzia della realizzazione del centro culturale Musil come opera di urbanizzazione secondaria e, entro fine mese, acquisirà altri 1.002.442,27 euro dalla compagnia assicurativa Coface, a garanzia delle opere di urbanizzazione primaria e secondaria connesse allo Stralcio 1.

Il totale incassato ammonterà quindi a 12.982.377,45 euro, somma che consentirà all’Amministrazione di riattivare il percorso interrotto e completare in via sostitutiva le opere previste.

La storia

Il percorso è iniziato nel 2002, quando il Consiglio comunale ha approvato il Piano particolareggiato del cosiddetto Comparto Milano, vasta area di trasformazione urbana nella zona sud-ovest della città. Basileus spa, proprietaria dell’area denominata «Comparto Uno» (circa 285.000 mq), si era impegnata a realizzare tutte le opere di urbanizzazione necessarie, tra cui, come opera di rilevanza pubblica, il Museo dell’Industria e del Lavoro (Musil), oggetto poi di uno specifico Accordo di Programma con Regione Lombardia e numerosi altri soggetti istituzionali e culturali. Gli interventi erano garantiti da fideiussioni, ma nel tempo il progetto ha subito uno stallo prolungato.

Nel 2019 l’opera era stata sbloccata e Basileus aveva affidato i lavori del Musil a un raggruppamento temporaneo di imprese (Ati) formato da Consorzio Integra e Ar.Co. Lavori, ma il cantiere si era bloccato e il contratto era stato risolto per inadempimento, dando avvio a un contenzioso tra le parti.

Il Comune, pur estraneo all’appalto, si è trovato coinvolto nel procedimento giudiziario promosso dal Consorzio e, nel 2021, ha contestato a Basileus la mancata realizzazione delle opere promesse. Un accertamento tecnico preventivo disposto dal Tribunale di Brescia ha certificato che le opere eseguite erano solo parziali: il valore di quanto realizzato e collaudabile è stato stimato in 1,4 milioni di euro.

L’accordo transattivo

Nel 2024 si è aperto un tavolo di confronto tra il Comune, Basileus e le controparti coinvolte. Dopo mesi di interlocuzioni, è stato definito un accordo transattivo, approvato dalla Giunta l’11 giugno 2025, con l’obiettivo di chiudere i contenziosi in corso, incassare le garanzie fideiussorie previste a tutela dell’interesse pubblico, rientrare nella disponibilità dell’area cantiere Musil e permettere una ripartenza operativa del progetto culturale e urbanistico, liberando risorse.

L’accordo si fondava su alcuni pilastri: l’escussione delle fideiussioni Bpm e Coface; la rinuncia da parte di Basileus a crediti compensativi maturati per circa 3,3 milioni di euro; la liberazione e restituzione al Comune dell’area cantiere; la rinuncia da parte del Consorzio Integra alle azioni legali e alle richieste economiche nei confronti del Comune.

L’efficacia dell’accordo era subordinata all’approvazione del Piano di risanamento della società, nel frattempo avvenuta. Il Comune, da parte sua, ha rinunciato a rivalersi per eventuali ulteriori costi futuri legati al completamento delle opere, valutando tuttavia che questa rinuncia fosse equilibrata e non pregiudizievole, considerando l’importante risultato ottenuto con l’incasso delle garanzie, la chiusura delle pendenze giudiziarie e la possibilità di rilanciare un’area da troppo tempo ferma.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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