Sistema Brescia, se ci sei batti un colpo

Bankitalia, Talent Garden, Piano provinciale mobilità… Le chiusure e i progetti nei cassetti dicono che Brescia è chiamata a cambiare passo, vincendo la tendenza a fare ciascuno per sé
La sede bresciana di Banca d'Italia - Foto © www.giornaledibrescia.it
La sede bresciana di Banca d'Italia - Foto © www.giornaledibrescia.it
AA

La notizia della chiusura della filiale di Bankitalia non è da sottovalutare: davvero contiamo così poco? Eppure siamo la quinta provincia d’Italia per valore aggiunto. Quarta nei settori agricoltura e industria. Quinta ahimè anche per segnalazioni di operazioni bancarie sospette legate alla criminalità organizzata. Il nostro Pil vale 46,5 miliardi l’anno e ci colloca al quinto posto in Italia dopo Milano, Roma, Torino e Napoli, al primo tra i capoluoghi non di Regione. Ma Bankitalia ci cancella dalla sua rete. E lo fa con comunicazioni sindacali, snobbando istituzioni e associazioni di categoria.

Brescia, città che ha le carte in regola per essere protagonista sulla scena economica nazionale ed internazionale, vive una condizione del tutto inedita: da una parte un territorio capace di generare ricchezza e benessere, punto di riferimento anche per le province vicine, e che ospita imprese di successo internazionale in ogni campo. Dall’altra una perdita di peso specifico a livello nazionale con una sempre più evidente crisi di considerazione e di rappresentanza, resa plastica dalla scelta di Bankitalia di chiudere l’ultra bicentenaria filiale bresciana e di farlo come «normale» operazione aziendale, relegandone motivazioni e dettagli a comunicazioni sindacali e senza neppure prendersi la briga di avvertire preventivamente le istituzioni con le quali aveva stretto rapporti di collaborazione sino a qualche mese fa.

Ce ne è quanto basta per viverla come uno sgarbo. Ma fare gli offesi non basta. Serve il coraggio dell’autocritica per recuperare peso e credibilità e trasmutare quello che rischia di diventare l’emblema di un fallimento in occasione di coesione e crescita condivisa. Delle due l’una. O incassiamo il colpo, allarghiamo le braccia e ci affidiamo rassegnati agli eventi, consapevoli che siamo percepiti come residuali tanto da non meritare un puntino nella rete della Banca Centrale italiana. Oppure ci diamo una mossa, coesi e propositivi, forti dei dati non solo economici ma anche finanziari che la nostra provincia sa esprimere: oltre 46 miliardi di depositi bancari, 11 banche con sede nella nostra provincia e 646 sportelli contro – e non facciamone una questione dei derby, ma semmai di matematica – i 432 sportelli e le 5 banche di Bergamo, risparmiata dal taglio-sede di Bankitalia.

Sia ben chiaro: se la scelta fosse caduta sulla città «sorella» e non su Brescia, la cecità strategica sarebbe stata identica. Con un elemento di inquietudine in più: la decisione della chiusura della filiale bresciana – pur maturata tempo fa – viene esplicitata all’indomani dell’allarme dell’Antimafia che indica proprio il Bresciano ad alto rischio nelle transizioni finanziarie minacciate da infiltrazioni della criminalità organizzata, attirata proprio dalla vivacità economica del territorio. E l’istituzione deputata alla vigilanza che fa? Alza le tende.

Difficile dire se Bankitalia potrà o vorrà rivedere la sua decisione. Resta però la lezione: nulla va dato per scontato. E ogni posizione va difesa. Ecco perché associazioni di categoria, istituzioni pubbliche e private, la stessa politica ai vari livelli, tutti devono imparare a costruire vere alleanze. E non solo nella difesa della filiale bresciana di Bankitalia.

La dialettica, sacrosanta, non deve mai perdere di vista l’obiettivo comune. O ci muoviamo insieme, o rischiamo di restare indietro, schiacciati da forze esterne che non possiamo controllare. Abbiamo bisogno di un nuovo modo di guardare al futuro, partendo da una consapevolezza scomoda, quasi brutale: essere campioni nella cultura del fare non basta più. Le eccellenze individuali pesano poco, senza un ecosistema forte e coeso.

Ecco perché il «Sistema Brescia» è chiamato a cambiare passo, vincendo quella tendenza tutta nostrana a fare ciascuno per sé, parlare di «rete» senza però riuscire a fare goal perché la traiettoria del tiro non è mai unitaria. Gli esempi non mancano: dall’aeroporto di Montichiari ancora al palo (eppure siamo una provincia con ben tre strade ad alta velocità) dopo l’esclusione dal Piano strategico aeroportuale europeo, al Piano provinciale della mobilità rimasto nei cassetti delle istituzioni, senza dimenticare la Cittadella dell’Innovazione, sfibrata dal dilemma: viene prima il contenitore o il contenuto? E così non viene definito né il primo, né il secondo. E il tempo passa. Per contro, ci siamo lasciati scappare Talent Garden, concepito e nato nella nostra città ancora nel 2011 come incubatore di start-up di successo e oggi tra i leader nell’ambito della formazione digitale. Ovunque ma non più a Brescia.

E ancora, il Musil che resta inchiodato su se stesso, monco degli sviluppi attesi, o il Centro di sviluppo sostenibilità – pure questo figlio di un dichiarato «Sistema Brescia» predicato ma mai praticato – nato e subito defunto. Va da sé che le sperimentazioni, proprio in quanto tali, non danno garanzie di successo. Ma quando ogni progetto si arena nelle sabbie mobili di individualismi e assenza di visione strategica comune, dobbiamo avere il coraggio di farci una domanda: Sistema Brescia, dove sei? Se non invertiamo questa tendenza, rischiamo di trovarci in una spirale discendente, dove ogni occasione persa porterà ad altre perdite in una catena potenzialmente irreversibile.

Sistema Brescia, se ci sei, è il momento di battere il colpo. Solo così la lezione Bankitalia, comunque vada a finire, non sarà stata vana. Abbiamo i mezzi, le risorse e i talenti per cambiare rotta. Ma servono presa di coscienza collettiva e azioni conseguenti, unite alla capacità narrativa di ciò che siamo e di quanto «pesiamo».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato

Icona Newsletter

@News in 5 minuti

A sera il riassunto della giornata: i fatti principali, le novità per restare aggiornati.