La Provincia di Brescia acquista il Musil di Rodengo Saiano: via al rilancio

Stefano Zanotti
L’operazione va in porto con 1,5 milioni. L’immobile verrà concesso in uso gratuito alla Fondazione
Il Musil di Rodengo lo compra la Provincia
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«Carta canta». E aiuta a essere più tranquilli rispetto a un futuro che per tanti anni è apparso incerto. La Provincia di Brescia ha firmato ieri il rogito per l’acquisizione della sede Musil di Rodengo Saiano: un milione e 586mila euro il costo totale (compreso di Iva) dell’operazione, che porta così l’immobile nelle mani del Broletto.

Un esito non scontato, perché le prime controversie legate al Museo dell’industria e del lavoro franciacortino risalgono al 2006 e negli ultimi anni la vendita aveva subito una frenata a causa di alcune difformità catastali rilevate dalla Provincia di Brescia.

Cosa cambia

«La finalizzazione dell’acquisto è un importantissimo passo per la tutela della nostra storia industriale e un tassello fondamentale per gli sviluppi che la Fondazione Musil avrà negli anni a venire - commenta Daniela Edalini, consigliera provinciale delegata al patrimonio -. Non si tratta solo di un museo, perché custodisce l’eredità preziosa della nostra terra, intrisa di imprese, lavoro, innovazione e fatica».

Fondi

L’accordo di programma per l’acquisizione dell’immobile ha coinvolto molti attori e sul finire del 2023 il Comune di Brescia e la Regione hanno erogato 120mila euro (40mila la Loggia e 80mila il Pirellone) per pagare alla Società Machi Srl (al tempo proprietaria dell’immobile) le spese dell’indennità di occupazione.

Un lavoro corale dunque, sottolineato anche dal consigliere del Musil - che ha poi seguito la vicenda legale della sede - Claudio Cambedda: «C’è stata una fortissima collaborazione, anche nei momenti più difficili - spiega l’avvocato -. Siamo riusciti a risolvere tutti i problemi e abbiamo raggiunto un risultato che in passato sembrava quasi impossibile».

Il da farsi

In base ad un accordo stipulato con la Regione, la Provincia concederà in uso gratuito l’immobile al Musil per 55 anni: la concessione sarà rinnovabile e la Fondazione si occuperà sia della manutenzione ordinaria che di quella straordinaria. «Adesso sistemeremo lo spazio interno e in autunno ricominceremo a svolgere le attività, sperando di tornare a pieno regime nel 2025», precisa René Capovin, direttore della Fondazione Musil.

Il traguardo raggiunto è importante e apre a nuove prospettive. «Questa operazione ci permette di consolidare il terzo spazio del Musil - prosegue Capovin -: le potenzialità ci sono e dobbiamo farlo funzionare meglio. Adesso possiamo attendere con più tranquillità lo sblocco della sede centrale in città».

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