Movida in Carmine, richiesta una Commissione straordinaria

Il centrodestra vuole capire le motivazioni che hanno portato l'Amministrazione a chiamare in causa Arpa e commercianti nell’ambito del contenzioso civile avviato dai residenti. La Loggia: «Presa in carico collettiva»
Locali aperti e folla in Carmine - Gabriele Strada /Neg © www.giornaledibrescia.it
Locali aperti e folla in Carmine - Gabriele Strada /Neg © www.giornaledibrescia.it
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Sulla gestione della movida in Carmine torna alta la tensione. A riaccendere il dibattito è stata la richiesta, da parte del centrodestra in Loggia, della convocazione urgente di una Commissione consiliare straordinaria sul commercio, per «comprendere quali mosse il Comune di Brescia stia intraprendendo e quali siano le motivazioni che hanno portato l’Amministrazione a chiamare in causa Autorità di pubblica sicurezza (questore e prefetto), Arpa e commercianti» nell’ambito del contenzioso civile avviato da alcuni residenti.

«È necessario fare piena chiarezza su responsabilità, strategie e strumenti adottati - scrivono i consiglieri di Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia e Brescia Civica - perché il rischio è che si cerchi di scaricare su altri soggetti ciò che non si è stati in grado di gestire con una visione efficace e preventiva». Il centrodestra rivendica di «non aver mai abbassato l’attenzione su questo tema», portando in Consiglio «proposte concrete per regolamentare la movida, aumentare il presidio del territorio, tutelare residenti e attività economiche».

Sotto accusa anche l’uso degli strumenti previsti dal Decreto Sicurezza 2017: «Il Sindaco, infatti, ha il potere - tramite ordinanza - di intervenire nei casi in cui sia compromessa la vivibilità e la tranquillità dei residenti, potendo limitare orari, disciplinare la vendita e il consumo di alcol, e imporre misure specifiche nelle aree più critiche della città». «Un utilizzo più strutturato ed efficace della Polizia locale - aggiungono - avrebbe potuto e dovuto prevenire molte delle situazioni oggi oggetto di contestazione».

La replica della Loggia

Dalla Loggia arriva la replica: «La gestione della movida e la prevenzione dei fenomeni di disturbo alla quiete pubblica si inseriscono in un percorso strutturato, avviato ormai da tempo dall’Amministrazione, che ha trovato una sintesi organica nel Protocollo d’intesa, sottoscritto l’1 luglio 2025, dal Prefetto, dalla Sindaca, dalla Camera di Commercio e dalle associazioni di categoria degli esercenti. Un risultato importante, che non si era mai concretizzato in precedenza e che oggi fa scuola a livello nazionale».

Quanto al contenzioso promosso da 68 residenti del Carmine, il Comune chiarisce che la scelta di estendere il contraddittorio ad altri soggetti «risponde alla necessità di sottolineare la presa in carico collettiva della vicenda, evidenziando il percorso affrontato insieme, e di accertare in modo completo e trasparente le eventuali responsabilità concorrenti, nel pieno rispetto delle prerogative di ciascun ente».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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