A Montisola una casa vacanza in riva al lago per i bambini in difficoltà

Oggi alla scuola materna di Peschiera Maraglio ci sono appena cinque bambini. Ma il futuro parla di spazi pieni di voci e giochi, grazie al progetto «Isola rifugio dei bambini», promosso dal consiglio d’amministrazione dell’asilo infantile guidato da Annamaria Moretti.
La scuola, situata in riva al lago e dotata di un ampio giardino, gode di un’accessibilità unica, apprezzata da famiglie e residenti. «Anche con numeri così piccoli non abbiamo mai pensato di chiudere – spiega Moretti –. Le mamme portano e prendono i figli a piedi o in bicicletta: è un servizio prezioso e insostituibile». A Monteisola esiste un’altra scuola dell’infanzia, a Siviano, ma si trova sull’altro versante dell’isola, in altura, ed è raggiungibile solo con il pulmino. La struttura di Peschiera, invece, dispone di ampi spazi inutilizzati.
Oasi di serenità
«Visto che per i bambini iscritti gli ambienti a disposizione sono più che sufficienti, ci è venuta l’idea di destinare le altre stanze a una casa vacanze per bambini in difficoltà, per offrire loro un’oasi di serenità», prosegue la presidente. L’idea nasce nel 2019, in un momento in cui – racconta Moretti – si cercavano ispirazioni concrete e sostegni economici. L’incontro con la Fondazione Alessandra Bono di Corte Franca, che nel proprio comune ha realizzato una nuova scuola dell’infanzia, è stato decisivo. Presentato il progetto e le sue motivazioni, è arrivato il sostegno della Fondazione.
L’iter, però, non è stato semplice. La pandemia e un primo progetto tecnico non conforme hanno rallentato i tempi, e l’obiettivo è ancora lontano dalla piena realizzazione. Ma il consiglio d’amministrazione non si arrende. In attesa di sviluppi concreti, ha organizzato – a chiusura dell’anno scolastico – la festa di «Dina la sardina», dove si potranno gustare le tradizionali sardine sott’olio con pane o polenta. L’intero ricavato andrà a sostenere il progetto della casa vacanza. «Siamo già stati contattati da numerose associazioni interessate – conclude Moretti –. Sappiamo che i bambini non mancheranno. Ora la priorità è portare a termine il progetto nei tempi più brevi possibili, perché ogni giorno perso è un’occasione mancata per donare serenità a chi ne ha davvero bisogno».
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