Montirone, alloggi per anziani e disabili nell’ex casa delle Ancelle

Per tanti anni quegli spazi verdi nel cuore del paese sono stati frequentati dai bambini, che lì hanno giocato e imparato a crescere. Quasi a seguire il ciclo della vita, quegli stessi spazi accoglieranno anziani. E chissà che, tra di loro, non ci sia qualcuno che, da ragazzino, è cresciuto proprio lì.

L’intervento
A breve partirà l’intervento per trasformare parte di un ex complesso religioso e scolastico in un edificio che accoglierà minialloggi per 6 persone fragili (anziane o disabili). Il tutto è frutto di un bando da 1.100.000 euro finanziato «a tre mani»: 300.000 dal Pnrr, 265.000 da Fondazione Cariplo, il resto a carico del Comune. Entro fine luglio verrà abbattuta la vecchia struttura; a metà agosto partirà la riscostruzione. Lavori finiti entro l’estate 2026.
Il punto
Bisogna sapere che gli spazi oggetto dell’intervento per tanti anni hanno ospitato la scuola dell’infanzia, a cui provvedevano le Ancelle della Carità. Venute meno le Ancelle per la carenza delle vocazioni, la scuola è stata spostata nel Polo 06, e nel 2022 l’edificio è passato nelle mani del Comune. Edificio che, in sostanza, è costituito da due parti: la scuola vera e propria, e poi un parco da 10.000 metri quadrati con gli alloggi delle Ancelle. Sono proprio questi che verranno demoliti e trasformati in minialloggi.
Il progetto
Il progetto è ad hoc: «L’architettura si pone come strumento di inclusione ed equità sociale – spiega Armando Casella di DvArea, lo studio che ha curato la ristrutturazione –. Abbiamo assicurato la continuità dei percorsi, l’assenza di barriere e la creazione di spazi ampi. Sviluppato su un unico livello, l’edifico, che è alimentato da un impianto fotovoltaico, valorizza la luce naturale e la ventilazione passiva».
«Questa costruzione assegna nuovi paradigmi all’edilizia sociale – dicono con soddisfazione il sindaco Filippo Spagnoli e l’assessore Alberto Stanga –. Una visione più matura e consapevole, che ci consegna edifici sostenibili che sono un tutt’uno con l’ambiente». «Il progetto – fa eco l’assessore Noemi Pegoiani – dimostra che è possibile realizzare ottima architettura pubblica con interventi minimi, a patto di partire da valori inequivocabili: ascolto del luogo, profonda attenzione alla persona e un incondizionato rispetto per l’ambiente».
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