Finchimica, Arpa: «S’inizi a valutare anche la bonifica»

«Il monitoraggio dei corpi idrici superficiali ha evidenziato alcuni composti e intermedi di sintesi, potenzialmente riconducibili alle produzioni di Finchimica, nelle stazioni di valle all’impianto sia nel Fiume Mella sia nel Vaso Moloncello: in quest’ultimo i sedimenti hanno mostrato la presenza di sostanze nei due punti prelevati a valle dello scarico dello stabilimento». Sono arrivati gli ultimi esiti delle indagini condotte dall’Arpa Lombardia a febbraio su alcune matrici ambientali, risultati che l’agenzia ha esposto nel Consiglio comunale che si è svolto ieri sera a Manerbio.
Misurazioni
Le nuove misurazioni sono state condotte per «acquisire un quadro ambientale integrato e focalizzato sul comparto acque dell’area Finchimica e per fornire elementi utili per indirizzare gli interventi», si legge nel comunicato diffuso dal dipartimento di Brescia guidato da Maria Luisa Pastore. Arpa ha infatti effettuato indagini integrative, un campionamento delle acque e dei sedimenti dei corpi idrici superficiali che direttamente e indirettamente hanno a che fare con lo stabilimento, un rilievo topografico del Vaso Moloncello per valutare la sua interazione con la tavola d’acqua sotterranea e un campionamento dei pozzi industriali e degli scarichi della Finchimica.
«Le acque sotterranee, che scorrono al di sotto dello stabilimento – si legge nella nota – hanno mostrato, anche a gennaio, la presenza di contaminazione della falda superficiale, ascrivibile alle produzioni di Finchimica, anche in corrispondenza del piezometro posto al limite della proprietà ed a valle della barriera idraulica, in funzione dall’ottobre 2024, la cui efficienza ed efficacia andranno monitorate nel tempo. Le acque sotterranee rappresentative dell’acquifero profondo indagato sia a monte che a valle dello stabilimento, non evidenziano superamenti per i parametri di cui al protocollo analitico approvato a meno dei parametri ferro e manganesi».
Contaminanti
Gli approfondimenti condotti sugli scarichi parziali e finali dello stabilimento indicano la presenza di microinquinanti e di Spiroxamina allo scarico delle acque di raffreddamento Sp2: «È necessario che Finchimica individui la provenienza dei contaminanti riscontrati nelle acque di raffreddamento che, per loro natura, non dovrebbero venire in contatto con i prodotti chimici dell’azienda» sottolinea l’Arpa. L’agenzia, in sostanza, visti i nuovi dati, ritiene necessario, oltre a mantenere attivo il barrieramento idraulico per impedire la fuoriuscita del contaminante all’esterno, trovare le sorgenti di contaminazione, continuare il monitoraggio, ma soprattutto «valutare interventi di bonifica in aggiunta».
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