Gussago, Comune contro il raddoppio della Sp19: «Meglio una galleria»
«No al raddoppio della Sp19. Ci opporremo con fermezza». È questa la posizione del sindaco di Gussago Giovanni Coccoli dopo l’annuncio del Governo dell’impegno a reperire i fondi per finanziare il raddoppio della Sp19 tra la fine della (futura) bretella della Valtrompia e il raccordo della Corda Molle, un tratto di circa sette chilometri che attraversa il territorio gussaghese. La strada, oggi a una corsia per senso di marcia, diventerebbe a doppia carreggiata. Il costo di intervento si aggira attorno ai 400 milioni di euro. Un progetto che è considerato strategico per dare continuità alla bretella e migliorare il deflusso del traffico. Ma per l’Amministrazione di Gussago si tratta di un’opera inaccettabile.
Contrarietà
Il sindaco Coccoli ribadisce la sua netta contrarietà, forte anche di una sentenza del Tar di Brescia del giugno 2008 che di fatto bocciava l’ampliamento in quel tratto e di un accordo di programma siglato, sempre nel 2008, con la Provincia: «All’epoca Gussago acconsentì a portare avanti il progetto provinciale solo a patto che, quando si fosse tornati a discutere il tratto tra Concesio e Rodengo, si sarebbe dovuta affrontare la questione. Ed è quello che oggi pretendiamo: se vogliono passare, lo facciano sottoterra».

La proposta dell’Amministrazione è infatti quella di realizzare una galleria a doppia corsia che, partendo da Concesio e San Vigilio, attraversi il monte per sbucare in zona Ronco, evitando un impatto devastante sul territorio. «A sud della Sp19 non si può toccare nulla: ci sono la Pieve vecchia e il nucleo abitato di Piedeldosso. L’unica alternativa sarebbe allargare a monte ma significherebbe distruggere l’ambiente collinare» sottolinea il sindaco.
Costi
Coccoli non nasconde le difficoltà economiche che accompagnerebbero il progetto alternativo: «Non so oggi quantificare i costi ma sarebbe un’opera duratura, utile, che abbatterebbe anche le emissioni delle auto bloccate ogni giorno in colonna. Dopo gli incontri avvenuti nei mesi scorsi con la Provincia, la stessa si è impegnata a redigere uno studio di fattibilità sul progetto, studio che però andrebbe approfondito ed affidato a tecnici esperti».
Coccoli chiederà nei prossimi giorni un incontro al consigliere provinciale delegato Paolo Fontana e ai tecnici dell’ente per discutere nel merito la questione. «Non possiamo accettare che si ignori la specificità del nostro territorio. Quella tra Concesio e Ronco è diventata una strada imbuto, ma non si risolve il problema con un altro strato di asfalto: serve una visione, non un rattoppo».
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