Gioco d’azzardo, in un anno a Brescia in fumo 2,6 miliardi di euro

È l'ammontare delle puntate effettuate in provincia nel 2022. Lo scorso anno in città 44 milioni spesi in gratta e vinci
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Gioco d'azzardo, i numeri
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Due miliardi e 621 milioni di euro sono una fortuna. Una somma enorme, difficile anche solo da immaginare. Una somma, corrispondente all’ammontare complessivo delle puntate effettuate dai bresciani nel 2022, che tratteggia bene i confini di un fenomeno drammatico, in crescita, ma ancora poco percepito dalla collettività. Stiamo parlando del gioco d’azzardo.

Numeri

I dati parlano chiaro. Nell’anno preso in considerazione il «giocato fisico» (derivante da slot machine, bingo, lotterie, lotto...) ha superato quota 1,6 miliardi piazzando la nostra provincia al secondo posto in Lombardia dopo Milano (4 miliardi). E il «giocato telematico» (scommesse virtuali, giochi di carte...) ha raggiunto il miliardo di euro dimostrandosi in rapida crescita rispetto ai 920 milioni del 2021 e ai 231 milioni del 2015. Da noi, come nel resto della Lombardia, l’azzardo in sede fisica «tiene» e supera ancora quello virtuale. Allargando lo sguardo a tutta la Penisola, invece, dalla pandemia in poi, la raccolta telematica ha superato quella fisica. Nel 2023, infatti, la partita italiana complessiva ha sfiorato i 150 miliardi dei quali 82 giocati online e 68 fuori dalla rete.

La dipendenza dal gioco a Brescia nel 2022 ha mandato in fumo 2,6 miliardi
La dipendenza dal gioco a Brescia nel 2022 ha mandato in fumo 2,6 miliardi

Un giro di denaro, insomma, enorme, che cresce di anno in anno: la raccolta era a quota 136 miliardi nel 2022 (21,4 giocati in Lombardia: 12,1 giocati in sede fisica e quasi 9,3 online); 88 miliardi nel 2020 (anno segnato dal Covid e dalla chiusura delle sale slot) e 110 miliardi nel 2019. Ci consentono di aprire una parentesi sulla città i dati che ci ha fornito Filippo Torrigiani, consulente della Commissione parlamentare Antimafia e del Cnca: emerge che nel 2023 sono stati acquistati gratta e vinci per quasi 44 milioni di euro, ben 3,7 milioni in più del 2022. E sono stati spesi 135 milioni per i giochi di abilità online, quasi 20 milioni in più dell’anno prima.

«Il fenomeno dei giochi e delle scommesse - è il commento di Torrigiani - attraversa un’ascesa pressoché irrefrenabile: in Italia i volumi di denaro veicolati nei vari canali hanno assunto dimensioni impressionanti che, in più di un’occasione, danno luogo a fenomeni degenerativi di natura economica e sociale».

Preoccupazione

Chi si occupa di questa dipendenza si dice preoccupato. Anche perché «nonostante il trend in crescita e l’entità rilevante di denaro giocato suggeriscano di adottare maggiore prudenza in termini di politiche pubbliche, in Parlamento - fa sapere Daniela Capitanucci, presidente dell’associazione Azzardo e Nuove Dipendenze - sono in discussione avanzata delle proposte di ulteriore liberalizzazione, partendo dal gioco d’azzardo online, e ci sono pressioni fortissime per annullare il divieto di pubblicità. Come pure si sta correndo il rischio di una sostanziale delegittimazione dell’Osservatorio per il contrasto della diffusione del gioco d’azzardo e il fenomeno della dipendenza grave presso il ministero della Salute, creando in parallelo una consulta presso l’Agenzia dogane e monopoli».

Un altro problema riguarda la difficoltà a reperire dati utili a rendere la popolazione consapevole del fenomeno: come spiega Veronica Zampedrini, direttore di Acb (Associazione Comuni bresciani), «i Comuni possono vedere quanto denaro è stato giocato nel loro territorio attraverso un applicativo macchinoso che non consente di avere informazioni sul contesto». Inoltre non possono diffondere questi dati che, come sottolineano dalla Cooperativa di Bessimo, «sarebbero preziosi per fare prevenzione».

L’invito

Da qui l’invito che Acb fa ai Municipi affinché aderiscano, come ha fatto l’associazione, alla petizione lanciata dalla campagna nazionale «Mettiamoci in gioco» per «la pubblicazione libera online da parte dell’Agenzia dogane e monopoli dei dati sul gioco pubblico fisico e a distanza». Malegno, Pavone Mella, Trenzano e Lozio hanno già firmato.

Infine preoccupa il fatto che sia difficile intercettare le persone che soffrono di disturbi da gioco. Nel Bresciano sarebbero 26mila, a fronte dei soli 274 utenti in carico nel 2023 ai servizi offerti da Ats Brescia.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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