A Chiari i funerali del bagnino: «Uomo onesto e trasparente»
A far quadrato intorno alla bara in legno chiaro che custodisce le spoglie di Matteo Formenti le maglie rosse degli assistenti bagnanti e quelle azzurre dello staff della piscina; le polo blu dei volontari della Quadra Cortezzano e le divise arancioni dei soccorritori della Croce Bianca. E poi gli amici, a decine, e i familiari affranti.
Oggi pomeriggio il Duomo di Chiari ha ospitato l’ultimo saluto al 37enne bagnino che prestava servizio al parco acquatico di Castrezzato, dove il piccolo Michael ha perso la vita. Una tragedia che come un macigno ha schiacciato il giovane clarense, fino a spingerlo al gesto estremo.
Il dramma
«Matteo ha vissuto un dramma interiore – le parole del prevosto di Chiari Gian Maria Fattorini –. Voleva salvare quel bimbo, ma non essendoci riuscito ha deciso invece di sacrificare la sua vita. Nella decisione di Matteo vedo un desiderio di far del bene che non ha raggiunto il suo scopo».
Per ricordare chi era e «fare il suo elogio funebre» ha preso la parola lo zio Fausto, fratello del papà e storico consigliere della Fondazione Morcelli Repossi: «Un antico proverbio dice che un bel tacer non fu mai scritto. E i Vangeli invitano a non giudicare, se non si vuole essere giudicati. Adesso è il momento del silenzio, non riempito di giudizio. Matteo, un giovane uomo brillante e dal cuore tormentato, ha scelto la via della tragedia con lucida disperazione. Ha giudicato se stesso con assurda severità, stabilendo per sè la condanna più severa. Era un uomo d’onore, trasparente e onesto e lo abbiamo tanto amato. Adesso è il momento di lasciarlo riposare in pace».
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