CronacaBassa

Bagnino trovato morto, la zia: «Non ci aspettavamo una cosa del genere»

Il dolore della famiglia di Matteo Formenti e della comunità di Chiari: «Ora si abbassino i toni». Domani il funerale del piccolo Michael
I carabinieri a Cologne, dove è stato ritrovato il cadavere di Matteo Formenti © www.giornaledibrescia.it
I carabinieri a Cologne, dove è stato ritrovato il cadavere di Matteo Formenti © www.giornaledibrescia.it
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Tra le auto parcheggiate lungo la prima traversa di via Silvio Pellico, una stradina residenziale poco trafficata senza via di uscita, ieri c’era anche la Lancia Musa che soltanto 24 ore prima i carabinieri avevano trovato e fotografato a pochi metri dai vigneti situati ai piedi del Monte Orfano, sul confine tra Cologne ed Erbusco, nella frazione di Spina. L’auto sulla quale lunedì mattina Matteo Formenti, il bagnino di 37 anni di Chiari ritrovato morto suicida in una zona boschiva in Franciacorta, era salito per allontanarsi da casa e non farvi più ritorno.

In casa, invece, ieri c’era la sua famiglia, la mamma e il papà, stretti in un dolore straziante. Insieme a loro, anche alcuni parenti. Come la zia di Matteo. È stata lei ad affacciarsi alla finestra. Con le lacrime agli occhi e la voce rotta dal pianto, ma sempre gentile, si è limitata a dire, prima di rientrare per stare vicino alla sorella, che «non ci aspettavamo assolutamente una cosa del genere. Il ragazzo ha sofferto evidentemente. Ora, per cortesia lasciateci nel nostro dolore».

La comunità

E nel dolore c’è un’intera comunità, quella di Chiari, che in questa ultima settimana ha vissuto qualcosa di drammatico, come sottolineato dal sindaco Gabriele Zotti: «Tre morti per suicidio in pochi giorni. Proprio per questo motivo ho deciso di proclamare il lutto cittadino il giorno del funerale di Matteo (l’autopsia è stata eseguita ieri e per questo non ci sono ancora certezze sulla data della funzione, ndr), invitando a un momento di riflessione per quanto successo. Inoltre, invito tutti a svolgere con sobrietà le attività nei bar, ristoranti e nei luoghi aggregativi».

Sulla tragica vicenda di Matteo, invece, il primo cittadino ha speso parole di affetto nei confronti della famiglia, facendo sentire la propria vicinanza. «Ho incontrato i genitori e anche loro ritengono che ora sia il caso di abbassare i toni e i riflettori e di lasciarli legittimamente nel loro dolore. Anche perché dopo la tragedia del piccolino, avvenuta alle piscine di Castrezzato, ho letto cose molto pesanti contro i gestori, il papà e anche contro i bagnini. Sentenze, giudizi molto forti che possono lasciare il segno».

Chi era

Matteo, che in estate da anni faceva il bagnino alle piscine di Castrezzato, nel corso dell’anno lavorava nella ristorazione in alcuni importanti locali del territorio. Ma era anche un ragazzo con diverse passioni: come la palestra e la lettura, «frequentava molto la nostra biblioteca», ha concluso il sindaco. Ma in tanti, tra cui il presidente di Cortezzano Marco Delpanno, lo ricordano come «un volontario sempre presente. Un ragazzo riservato, ma disponibile, con il quale ti fermavi volentieri a fare due parole. Anche per l’edizione di quest’anno del Palio delle Quadre sarebbe stato dei nostri: era attivo in cucina, al bar e al servizio dei tavoli. Faceva veramente di tutto. Questa notizia drammatica ci ha sconvolto tutti quanti».

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