CronacaGarda

Desenzano, apre il centro per le dipendenze: in un mese oltre 40 persone

Il servizio, inaugurato ieri mattina, è pubblico e gratuito e vuole offrire uno spazio accessibile per chi si trova ad affrontare difficoltà legate all’uso di sostanze o alla ludopatia
Il taglio del nastro a Desenzano - © www.giornaledibrescia.it
Il taglio del nastro a Desenzano - © www.giornaledibrescia.it
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Ha aperto da appena un mese e mezzo, ma ha già intercettato 42 persone. Età media 30 anni, provenienze e storie diverse. Il nuovo Servizio multidisciplinare integrato (Smi) di Desenzano, inaugurato ieri mattina, è un presidio ambulatoriale pubblico e gratuito per la cura delle dipendenze, anche comportamentali. Attivato dal consorzio Gli Acrobati, nasce per offrire uno spazio accessibile e competenza a chi si trova ad affrontare difficoltà legate all’uso di sostanze o a dipendenze comportamentali. E in queste prime settimane ha già dimostrato quanto fosse necessario.

Il percorso

L’apertura rientra in un percorso lungo e articolato. «Siamo qui dal 2012 con progetti sul gioco d’azzardo e dal 2019 con interventi di prevenzione nei luoghi del divertimento – ha spiegato Stefano Rizzi, amministratore delegato del consorzio –. Il bisogno di un presidio ambulatoriale era emerso con chiarezza. Ora, grazie al lavoro condiviso con Comuni, ambito, Ats, Regione e altre cooperative, quel progetto è realtà». Il nuovo Smi completa la rete già attiva a Concesio, con l’obiettivo di intervenire in modo precoce, soprattutto sui più giovani.

«L’importante – ha aggiunto – è agganciare chi sta scivolando prima che sviluppi una dipendenza, e farlo con linguaggi adeguati. Per questo abbiamo un’equipe giovane, capace di parlare la stessa lingua». Nel centro si lavora su più livelli: psicologico, medico, educativo, sociale. Gli spazi sono pensati per accogliere, e l’apertura è spinta verso il pomeriggio, per intercettare meglio il target giovanile. Ma l’obiettivo è anche culturale. «Se un servizio è visibile e presente – ha sottolineato Rizzi – fa meno paura. E chiedere aiuto diventa più semplice».

La cerimonia

A salutare l’apertura anche Piero Zanelli, presidente del consorzio, che ha affidato alla platea tre parole: «Vigilare, nel senso di osservare con attenzione; partecipare, cioè esserci davvero; rispondere trovando soluzioni, senza risparmiare tempo né risorse». Un’idea rilanciata anche da Elena Tamussi, direttore sanitario dello Smi, che ha parlato di «un noi bellissimo: fatto di persone che scelgono di esserci, che si interessano, che stanno dalla parte della legalità». L’inaugurazione è stata anche l’occasione per riflettere su come stiano cambiando le dipendenze e su quanto debba cambiare anche il modo di affrontarle.

L’assessore regionale Simona Tironi ha ricordato che il tema coinvolge il suo e almeno altri due assessorati – e dunque Istruzione, ma anche Famiglia e Welfare – e richiede un approccio integrato: «È un fenomeno che cambia rapidamente. Dobbiamo essere in grado di cogliere i nuovi bisogni e farlo anche dentro la scuola, dove spesso tutto comincia». Ora, con 42 storie già accolte, il nuovo Smi si candida a diventare un punto di riferimento per il basso Garda. Lo si trova in via Adua 3, di fianco alle Vele.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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