CronacaBassa

«Si può fare! Band» all’Onu: «È stata un’esperienza fantastica»

Viviana Filippini
Tornata da New York, il gruppo ha l’agenda piena di concerti e punta a una nuova meta
La band con il console d'Italia a New York - © www.giornaledibrescia.it
La band con il console d'Italia a New York - © www.giornaledibrescia.it
AA

Suonare all’Onu per la «Si può fare! Band» di Verolanuova è stata un’esperienza così travolgente che non esistono parole adatte per descriverla. Questo stato d’animo, di soddisfazione e di grande emozione ancora viva, è comune a tutti i componenti del gruppo.

Il messaggio 

Grazie all’invito della ministra per le Disabilità Alessandra Locatelli, i 30 musicisti della band il 10 giugno hanno suonato all’Onu, riuscendo così a portare all’attenzione dei potenti del mondo (che hanno pure ballato) il loro messaggio di inclusione e valorizzazione dei talenti attraverso la musica, capace di far scomparire ogni diversità e disabilità. Enrico Penna, musicista della band che come motto ha la frase «Crederci sempre, arrendersi mai!», a New York ha detto: «È un’esperienza fantastica, un’emozione fantastica e io non mi sono mai sentito così realizzato».

Le esibizioni

Dopo il concerto all’Onu, il gruppo si è esibito due volte nel locale Beer Authority, poi a Central Park riscontrando grande partecipazione spontanea del pubblico che chiedeva quando sarebbero tornati. Tanta musica, ma anche stupore per i ragazzi che hanno visitato Manhattan, la portaerei Intrepid, il Moma, sono passati da Wall street e hanno visto la St. Patrick’s Old Cathedral. C’è stato, inoltre, l’incontro con il console generale d’Italia a New York Fabrizio Di Michele, presente anche durante il concerto alle Nazioni Unite.

Un momento indescrivibile

«Un momento indescrivibile, potente – dicono il presidente Davide Zubani con Anna, Giulia, Daniela, Christian e Maria, alcuni dei volontari – che ci ha permesso di dar voce ai ragazzi che sono musicisti a tutti gli effetti e si sentono protagonisti, perché quando suoniamo le disabilità spariscono per lasciare spazio all’inclusione in quella che è una grande famiglia dove ci sono anche le famiglie, i volontari e i supporter che ci seguono».

Mai fermi

Il viaggio è stato possibile grazie alla raccolta fondi che ha permesso di pagare ai componenti della band il 100% del costo del biglietto aereo e dell’albergo e il 50% dei costi anche a un caregiver per ogni ragazzo. L’associazione ringrazia di cuore, quindi, tutte le realtà che hanno reso possibile la realizzazione di un sogno.

Tornata a casa la band non si è fermata: in queste settimane (e anche tutto agosto) sta suonando in provincia di Brescia e non solo, a dimostrazione del fatto che per il gruppo fare musica è fare bene a se stessi e al prossimo. Tra i progetti in cantiere oltre ai concerti per l’autunno, c’è la realizzazione di una nuova sede grazie al sostegno della Fondazione Renato e Damiana Abrami e presto un nuovo tavolo di lavoro grazie al quale la band porterà il suo progetto di musica e vita in un altro luogo di rilevante importanza globale.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato

Icona Newsletter

@News in 5 minuti

A sera il riassunto della giornata: i fatti principali, le novità per restare aggiornati.

Suggeriti per te

Caricamento...
Caricamento...
Caricamento...