Verolanuova-New York: la «Si Può Fare Band» verso l'Onu
Suonare, emozionare il pubblico e raccontare ovunque il valore dell’inclusione. È questo l’obiettivo che muove ogni nota della Si Può Fare Band, orchestra inclusiva nata a Verolanuova e oggi simbolo concreto di come la musica possa abbattere ogni barriera, unendo persone con disabilità, educatori e musicisti professionisti in un’esperienza unica.
Un progetto nato quasi per caso, senza un vero piano iniziale, ma cresciuto grazie alla passione e alla visione del presidente dell’associazione Si Può Fare, Davide Zubani, che racconta: «All’inizio volevamo semplicemente avvicinare le persone con disabilità al mondo della musica. Non immaginavamo tutto questo. La Si Può Fare Band non era nemmeno nei piani, ma poi, grazie all’incontro con Enrico Mantelli, abbiamo capito che potevamo costruire qualcosa di più grande. E oggi, ci troviamo a preparare le valigie per New York». Sì, perché il prossimo grande traguardo si chiama Onu.
Verso le Nazioni Unite
L’8 giugno la band volerà negli Stati Uniti su invito personale del ministro per le Disabilità Alessandra Locatelli per suonare nella sede delle Nazioni Unite. Un sogno, ma anche una sfida organizzativa ed economica: il progetto richiede un investimento di oltre 100mila euro, da sostenere con l’aiuto di sponsor e serate di raccolta fondi.
Una di queste si è tenuta proprio ieri sera allo stadio Gino Corioni di Ospitaletto, dove la band – nonostante la pioggia abbia cercato di rovinare una splendida festa – si è esibita davanti ad un pubblico numeroso e partecipe. L’invito è arrivato dalla società calcistica franciacortina, reduce dalla storica promozione in Serie C, e in particolare dal direttore generale Pietro Sbaraini e dal presidente Giuseppe Taini.
Una società che ha dimostrato di essere campione dentro e fuori dal campo, organizzando un evento capace di coniugare sport, musica e solidarietà. «Suonare, emozionare e raccontare l’inclusione – continua Zubani – è il nostro compito. Il vero successo è vedere le persone vivere con orgoglio la propria diversità, sentirsi riconosciute nel ruolo di musicisti e protagonisti».
Con alle spalle oltre 100 concerti in tutta Italia e una recente tournée in Germania, dove la Si Può Fare Band si è esibita anche per la Feralpi Salò, il gruppo è pronto ora a portare il suo messaggio anche oltreoceano. E a farlo con l’energia e la determinazione di chi ha trasformato una passione in un simbolo di speranza. A parlare sono anche i componenti della band, come Matteo, Enrico e Mattia: «Abbiamo conosciuto la ministra Locatelli ad Assisi, durante il G7 sull’inclusione. Lì è nata questa possibilità straordinaria. E ora ci aspetta New York: un’emozione indescrivibile».
Una gioia che si riflette anche nelle parole delle famiglie. Come racconta Flavio Penna, papà di uno dei ragazzi del gruppo: «Questo progetto è stato una continua evoluzione. Davide e Mirko si dedicano ogni giorno a far felici questi ragazzi. E noi, come genitori, non possiamo che essere felici a nostra volta. Il nostro unico desiderio è vederli sorridere. E loro, grazie a questa band, sorridono ogni giorno di più».
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