New York, la «Si può fare Band» all’Onu per le persone con disabilità
Niente è impossibile, perché uniti e insieme si può fare. Così il sogno di suonare al Palazzo delle Nazioni Unite, dall’altra parte del mondo, è diventato realtà per la «Si può fare! Band» capitanata da Davide Zubani.
Col Tricolore
Domenica la partenza per New York con tanto di Tricolore portato con orgoglio dai ragazzi e dalle loro famiglie (una compagnia di 95 persone); lunedì, poi, i 30 musicisti della banda di Verolanuova si sono esibiti all’Onu permettendo ai ragazzi della «Si può fare!» di portare nella Grande Mela il loro messaggio di inclusione e valorizzazione dei talenti grazie alla musica, con la quale ogni diversità scompare e che è da sempre linfa dell’associazione. E con loro c’era la ministra Alessandra Locatelli che ha aperto la Conferenza annuale degli Stati parte della Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità: «All’Onu abbiamo organizzato un primo side event che ha visto protagonista la “Si può fare” che ci ha regalando grandi emozioni. Anche con questa iniziativa abbiamo voluto dimostrare i talenti e le competenze di ogni persona e quanto sia importante offrire opportunità e investire sulle potenzialità di ognuno. Complimenti a Davide Zubani, alla “Si può fare” e a tutti gli straordinari supporter venuti per loro dall’Italia, grazie».
Entusiasmo
«Nei ragazzi – dice Davide Zubani – c’è un clima di stupore, di entusiasmo collettivo, sono orgogliosi di quello che stanno facendo e di essere italiani. Si guardano attorno in un modo che per loro è tutto nuovo. Stanno vivendo l’America. Sanno che non è una gita, ma una missione che stanno realizzando per portare il nostro messaggio di inclusione, un modello sociale e progetto di vita».
Presenti nel gruppo di sostenitori anche Michele Assini, presidente del Lions Club Diavoli Rossi di Ghedi con la famiglia; Palmiro Gozzini, rappresentante delegato del Rotary Club Brescia Verola che ha sostenuto il progetto e Gianluigi Brugali, sindaco di Urago D’Oglio. Ospite speciale Christopher Castellini, illusionista della mente di Gottolengo, affetto da una distrofia muscolare progressiva che lo costringe da anni in carrozzina, che ha conquistato il pubblico con un numero che ha valorizzato la band e ha lasciato incredulo il pubblico.
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