CronacaBassa

Caserma Magnolini di Gargnano, un declino lento ed inesorabile

Lo storico immobile di Bogliaco cerca da tempo un rilancio ma ad oggi è ancora luogo di inutilizzo e abbandono
L'ex caserma Magnolini di Gargnano
L'ex caserma Magnolini di Gargnano
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Costruita nel 1913 sulle rovine di un antico convento, ospitò i Bersaglieri, gli Alpini, persino gli alluvionati del Polesine. In tempi più recenti è stata sede di associazioni, palestra di box, teatro. Ha accolto un consultorio pediatrico e gli uffici della Comunità Montana. Il suo è un passato ricco di storia. Ma il presente dell’ex caserma Magnolini – 5.150 mq di superficie, edificato su un lotto di 9.640 mq a Bogliaco di Gargnano – è una storia triste di inutilizzo e abbandono.

«L’edificio è vuoto, non accessibile e probabilmente pericoloso – dice il sindaco Giovanni Albini -. È utilizzato solo il piazzale, per il quale il Comune paga al Demanio otre 20mila euro annui: è un parcheggio pubblico, fruibile gratuitamente».

Il futuro dell’immobile non è ancora stato scritto, anche se, negli ultimi decenni – soprattutto in campagna elettorale – non sono mancate idee e proposte mirabolanti: municipio, Casa di riposo, centro di funzioni socio-assistenziali, campus a supporto del vicino distaccamento dell’Università di Milano. Ma i soldi per acquistare l’edificio e adattarlo a nuove funzioni non sono mai stati trovati. Nonostante la posizione pregiata, a pochi passi dal lago, non si è fatto avanti neppure qualche investitore privato.

Di un immobile per certi versi glorioso, resta la storia. Durante la Grande Guerra fu centro di reclutamento per i giovani dell’Alto Garda e della Valle Sabbia, e di smistamento delle truppe. Tornò a svolgere la sua funzione di caserma durante la Seconda Guerra Mondiale: da qui partirono per la Russia, destinati al Don e infine a Nikolajewka, i battaglioni alpini Vestone, Val Chiese e Verona.

Nel 1943 fu posta nell’atrio una lapide con la seguente iscrizione: «In questo nido gli aquilotti del Vestone, Val Chiese, Verona misero le penne e spiccarono il volo verso le desolate steppe del Don, dove ben usarono il rostro e gli artigli». Nel periodo della Rsi fu sede della guardia personale di Mussolini, che risiedeva a Gargnano. Nel dopoguerra la caserma fu dedicata all’alpino Leonida Magnolini (Edolo 1913 – Fronte russo 1943). Poi il lento declino, fino all’attuale degrado.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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