CronacaBassa

Carpenedolo, il progetto dell’impianto rifiuti è molto in ritardo

Marco Zanetti
Il comitato «Impatto zero» denuncia l’affidamento da 100mila euro della Valutazione d’impatto ambientale da parte del Comune a un'azienda di Palazzolo
L’impianto di Carpenedolo tratterà i rifiuti organici producendo compost e biogas, poi raffinato in biometano
L’impianto di Carpenedolo tratterà i rifiuti organici producendo compost e biogas, poi raffinato in biometano
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«Siamo sbigottiti»: non usa mezzi termini il comitato «Impatto zero» nel definire l’atto d’incarico da 100mila euro assegnato in questi giorni dal Comune di Carpenedolo – ente capofila dell’intero progetto – all’Ecosphera di Palazzolo per avviare la procedura di Valutazione d’impatto ambientale per l’impianto per lo stoccaggio e la selezione di rifiuti urbani da realizzarsi nella campagna al confine con Acquafredda, che servirà circa 160mila abitanti.

Le critiche

In una nota il comitato rimarca con forza l’inutilità dell’opera interamente finanziata con 33 milioni di euro da fondi Pnrr, per la quale è ancora in corso la fase burocratica, prima di allestire l’eventuale cantiere da 70mila mq. Eppure la scadenza per beneficiare delle risorse europee stanziate dal Mase nel 2022, ormai, è dietro l’angolo: il termine dei lavori è fissato per il 30 aprile 2026.

«E non ci risultano proroghe – sottolinea al proposito la presidente del sodalizio, Laura Zaniboni -. L’ingente contributo, pertanto, andrà perso e non abbiamo notizia di altre sovvenzioni. Ciò premesso, ci sembra scellerato da parte di tutti i 36 sindaci firmatari della Convenzione (12 della Bassa Bresciana orientale e 24 della Comunità della Valsabbia, ndr) attingere ai bilanci locali per procedere con la Via richiesta un anno fa dal Broletto: noi, in tempi recenti, li avevamo diffidati dal produrre un danno erariale».

Una manifestazione contro l'impianto rifiuti a Carpenedolo
Una manifestazione contro l'impianto rifiuti a Carpenedolo

Oltre all’aspetto economico (con la ripartizione per ogni singolo comune dei costi da versare alla società specializzata sopra citata), il gruppo ambientalista non manca poi occasione per ribadire per l’ennesima volta la mancanza di senso di realizzare un biodigestore, con annesso capannone di stoccaggio, in un’area non urbanizzata e inserita in ambito strategico nel piano provinciale: «Regione Lombardia sostiene già la completa autosufficienza per strutture simili sul territorio», incalza.

Non bastasse, ecco l’attacco diretto agli amministratori di Carpenedolo: «In campagna elettorale – ricorda – dichiaravano il dissenso al disegno promosso dalla Giunta guidata nel recente passato da Tramonti: la popolazione li ha premiati alle urne, ma siamo tutt’oggi in pista».

La posizione del Comune

Il municipio di Carpenedolo
Il municipio di Carpenedolo

Chiamato in causa, il sindaco di Carpenedolo, Luca Franzoni, mette allora in chiaro le cose: «La mia posizione e quella della lista che mi sostiene non sono cambiate – dice il primo cittadino –: come manifestato in più circostanze, restiamo nettamente contrari. La maggioranza dei colleghi al tavolo della Convenzione ha però spinto per la Via, auspicando che il Governo attui soluzioni alternative per chi è in ritardo sulla tabella di marcia per progetti come quello che ci troviamo tra le mani. Così, pur controvoglia, ci siamo limitati a sborsare 5mila euro: una cifra irrisoria, se confrontata al milione impiegato da chi ci ha preceduto e, al contrario di noi, spingeva per concretizzare l’idea in questione».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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