CronacaBassa

Impianto rifiuti a Carpenedolo, la Provincia dice «no» al progetto

Il Broletto scrive che il dossier è «carente» e non rilascia il permesso: a rischio ora i 29,5 milioni di euro del Pnrr
L’impianto di Carpenedolo tratterà i rifiuti organici producendo compost e biogas, poi raffinato in biometano
L’impianto di Carpenedolo tratterà i rifiuti organici producendo compost e biogas, poi raffinato in biometano
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Le ragioni del «no» sono lunghe tre pagine e mezzo, tutte zeppe di argomentazioni con riferimenti normativi incorporati. Ma la bocciatura esplicita sta nelle quattro righe finali: «Non sussistono gli elementi per poter procedere in senso favorevole all’approvazione del progetto di fattibilità tecnico-economica presentato, né si è in grado di indicare le prescrizioni e le misure mitigatrici che rendono compatibile l’opera». Così, dalla Provincia di Brescia scatta il cartellino rosso all’impianto di biometano di Carpenedolo, una struttura da mesi al centro di un vespaio fatto di proteste, di raccolte firme e di accuse di irregolarità. Uno stop che ora dovrà fare i conti anche con il cronoprogramma imposto dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr): il progetto si era infatti accaparrato ben 29,5 milioni di euro di finanziamenti. Che ora potrebbero essere a rischio.

L’opera

Qualche dato per orientarsi: il biodigestore dovrebbe sorgere su un’area verde estesa per 50mila metri quadrati a sud di Carpenedolo, a ridosso della Sp 343. Due i capannoni industriali previsti: il primo dedicato alla gestione dei rifiuti differenziati (carta e plastica) prodotti dai 160mila abitanti dei 36 Comuni della Valsabbia e della Bassa orientale; il secondo indirizzato al trattamento dei rifiuti organici (gli scarti da cucina) dei Comuni bassaioli coinvolti, con una capacità di 20mila tonnellate all’anno. A questo si aggiunge il biogas in uscita dal digestore: l’obiettivo sarebbe quello di produrre 1.454.260 metri cubi di biometano all’anno, al ritmo di 175 metri cubi all’ora.

Le levate di scudi non si sono fatte attendere: c’è un esposto depositato all’Autorità nazionale anticorruzione (alias: Anac) a inizio gennaio, che riguarda tempi e modi del procedimento di affidamento del Comune alla ditta. Ma ci sono anche le 1.500 firme raccolte dal comitato Impatto zero Acquafredda Carpenedolo (pari al 15% degli aventi diritto al voto per entrambi i paesi), contrario al consumo di suolo agricolo.

Le lacune

Ora la bocciatura formale della Provincia, unico ente competente in materia. Il diniego firmato dal direttore Giovanmaria Tognazzi è argomentato e descrive un progetto «carente»: non risulta un elenco completo delle autorizzazioni, non è possibile rilasciare la Via perché «non c’è la documentazione necessaria per la verifica degli impatti ambientali, sanitari e sulla biodiversità; non è stata garantita la partecipazione al pubblico come accesso alle informazioni ambientali». E, ancora: «Non si prevede il piano di monitoraggio ambientale ante e post operam», manca «la documentazione necessaria per acquisire il parere obbligatorio e vincolante dell’Arpa», né è stato individuato il gestore «al quale comunicare l’avvio del procedimento e rilasciare l’Autorizzazione integrata ambientale», così come non è indicato il proponente per il rilascio dell’autorizzazione energetica.

Non è ancora stato definito il destino del biometano prodotto: «La relazione tecnica prevede la realizzazione di una stazione di rifornimento collegata all’impianto del biogas ma non è escluso che il biometano prodotto possa essere messo nella rete di distribuzione nazionale del gas naturale. Mancano - si legge - tracciato, mappali e proprietari da avvisare al fine del vincolo dell’esproprio qualora necessario».

Il Broletto mette anche sotto la lente la collocazione dell’opera: «C’è un criterio escludente per la localizzazione dell’impianto in area agricola per le attività differenti dal compostaggio e dalla digestione anaerobica», pertanto «dovrà essere adeguata dal punto di vista urbanistico».

Nulla osta che la richiesta del parere venga ripresentata al netto di modifiche e integrazioni, ma per ora il verdetto mette il progetto nel congelatore. Fondi Pnrr annessi.

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