Bassa

Impianto rifiuti Carpenedolo, il sindaco: «Pronti a dare le risposte che servono»

Così il primo cittadino del paese in seguito all'esposto all'Anac firmato dal Comitato Impatto Zero
L’impianto di Carpenedolo tratterà i rifiuti organici producendo compost e biogas, poi raffinato in biometano - Foto © www.giornaledibrescia.it
L’impianto di Carpenedolo tratterà i rifiuti organici producendo compost e biogas, poi raffinato in biometano - Foto © www.giornaledibrescia.it
AA

Al «vogliamo vederci chiaro» del comitato Impatto zero in merito al nuovo impianto di rifiuti finanziato dal Pnrr, il sindaco di Carpenedolo non nasconde nulla: «Se l’Anac riterrà opportuno attivare un’istruttoria sulla base delle segnalazioni prevenute, il Comune fornirà le risposte in merito alle procedure attivate - dice Stefano Tramonti -. Trattandosi di un iter burocratico ad evidenza pubblica e in osservanza del Codice degli appalti, i documenti in questione sono comunque già pubblicati sull’albo pretorio e nella sezione “Amministrazione trasparente” del sito internet istituzionale».

D’altro canto, anche la politica locale si aggiunge a chi vuole porre sotto la lente la faccenda. Così i due gruppi consiliari di opposizione richiedono in tempi brevi (entro 20 giorni) la convocazione in assise a palazzo Laffranchi per discuterne.

Di più: i gli esponenti di «Carpenedolo migliore» (Luca Franzoni, Alberto Monteverdi e Lorenza Golini) con i colleghi del gruppo «Insieme per Carpenedolo» (Guido Tononi ed Elena Desenzani) presentano congiuntamente una mozione specifica, affinché l’intero Consiglio comunale s’impegni a mantenere la destinazione agricola dei terreni interessati della struttura al confine con Acquafredda, opponendosi e annullando di conseguenza la «conditio sine qua non» della sua costruzione.

Rivolto in particolare ai membri della maggioranza «Carpenedolo si cresce» (gli unici a votare favorevolmente nel febbraio 2022 e nel marzo 2023 la delibera di approvazione), l’aut-aut viene sostenuto a monte da un dato di fatto: «Stante il Piano di governo del territorio in vigore, il sito ad oggi non è urbanisticamente idoneo ad ospitare l’impianto - ricordano dai banchi dell’opposizione -: quei campi sono coltivati».

In virtù di ciò le minoranze chiedono di mettere ai voti l’intenzione di opporsi ad un cambio di destinazione d’uso degli stessi e impegnarsi a ridurre ulteriormente il consumo di suolo, «già pari - evidenziano - al 19.56% per il paese secondo i dati dell’Istituto superiore per la Protezione e la ricerca ambientale, ben superiore alla media provinciale del 10.47%, del 12.16% regionale e del 7.14% nazionale».

Le medesime forze politiche non mancano poi di affermare che vogliono «tutelare l’attività e l’imprenditoria agricola esistente sul territorio - si legge sempre nel documento da loro sottoscritto - con l’obiettivo di attenersi alle linea guida internazionali». Tra pochi giorni si saprà se la mozione verrà accolta o meno.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia