Cannabis light, arrestato un rivenditore: «Effetto decreto Sicurezza»

La difesa del 33enne, titolare di due negozi sul Garda: «Nessun contenuto drogante». L’uomo è poi tornato libero in attesa della prima udienza del processo, in programma a marzo
Confezioni di cannabis light - Foto Gabriele Strada /Neg © www.giornaledibrescia.it
Confezioni di cannabis light - Foto Gabriele Strada /Neg © www.giornaledibrescia.it
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Il titolare di due negozi di cannabis light in provincia di Brescia è stato arrestato e messo ai domiciliari con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio per «19 barattoli» che aveva nei due esercizi commerciali «contenenti» circa 2 chilogrammi di «infiorescenze di marijuana».

Un arresto eseguito ieri dalla Polizia e disposto dal pm di Brescia che, come spiegato dalla difesa, è effetto delle nuove norme dei mesi scorsi, previste nel decreto sicurezza, che hanno portato ad una stretta sia sulla coltivazione che sulla vendita di quella che era stata ribattezzata «cannabis legale», ossia senza Thc.

«Nessun contenuto drogante»

La difesa, con l’avvocato del Foro di Milano Niccolò Vecchioni, nel procedimento per direttissima a Brescia ha dimostrato, con fatture e documenti, che l’attività commerciale del 33enne si basa sull’acquisto di quelle «infiorescenze», che non hanno «contenuto drogante», da fornitori regolari e certificati e, dunque, si inserisce in un contesto del tutto legale. Il 33enne è titolare di due negozi a Sirmione e Desenzano del Garda.

Le analisi

Il giudice di Brescia non ha disposto alcuna misura cautelare, mentre il pm chiedeva l’obbligo di firma e l’indagato è tornato libero in attesa della prima udienza, a marzo, del processo. Nell’imputazione si parla di «infiorescenze di marijuana» in modo generico, senza chiarire se siano state effettuate eventuali analisi sulla presenza di principi attivi.

Analisi che, a detta della difesa, non sono state fatte, ma è stato applicato il decreto sicurezza che equipara di fatto la cannabis light a quella con Thc. Tra l’altro, nei giorni scorsi un emendamento sulla cannabis light – per renderla di fatto nuovamente legale ma con una maxi tassazione – era stato prima presentato e poi ritirato da Fratelli d’Italia alla legge di Bilancio.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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