Maxi esercitazione a Calcinato, 250 persone simulano diversi soccorsi
Una ragazza viene spinta dalla torre civica. Il suo aggressore minaccia di gettarsi a sua volta. È il primo scenario della maxi esercitazione «Care25», andata in scena ieri a Calcinato. Una simulazione forte, volutamente d’impatto: rappresenta un femminicidio, e serve ad allenare la macchina dei soccorsi a gestire anche gli interventi più delicati. In piazza Repubblica, insieme agli operatori, anche la sindaca Vincenza Corsini e il vicesindaco Alessandro Moratti Freschi, coinvolti nel ruolo di mediatori.
I protagonisti
La giornata è stata organizzata dal Soccorso pubblico di Calcinato insieme alla Protezione civile, con l’obiettivo di «stressare» i sistemi di emergenza simulando casi-limite ispirati a situazioni reali. «Sono interventi complessi – ha spiegato Fabio Tinti – perché toccano dinamiche profonde e, spesso, persone conosciute». In campo circa 250 persone: 100 figuranti, 80 volontari sui mezzi, 20 operatori della Protezione civile e una trentina di membri dello staff. Presenti anche i vertici dell’Aat di Brescia, articolazione di Areu che coordina il 118 a livello provinciale, insieme a 14 istruttori regionali incaricati di valutare l’operatività. In campo 14 ambulanze, un mezzo infermierizzato, un’automedica, l’autopompa dei Vigili del fuoco dei Volontari del Garda e la Polizia locale. Impossibile citare tutte le associazioni di soccorso partecipanti, giunte da tutta la provincia.

Gli altri scenari
Dopo la prova in piazza Repubblica, l’emergenza è scattata nella zona industriale di Ponte San Marco, dove nell’azienda Valentini Glass è stata simulata l’esplosione di un trasformatore. Il finto rogo, partito da una cabina di media tensione, è stato affrontato prima dalla squadra antincendio aziendale, poi da Vigili del fuoco e ambulanze. Simulata anche l’evacuazione e il recupero di un dipendente disperso. Impressionante il terzo scenario: via del Sottopasso, Ponte San Marco, la tempesta perfetta. Un’auto nel fiume, una moto incidentata, e altri tre veicoli coinvolti, incastrati nel sottopasso con il loro carico di feriti a bordo, tra i quali una donna incinta. Diciotto feriti in tutto, qualcuno gravissimo, una maxi emergenza. Il posto ha testato la logistica delle squadre, comprese quelle della Protezione civile impegnate nel recupero del ferito nell’autovettura in acqua.
L’utilità del test
Nel pomeriggio, altre due esercitazioni hanno completato il programma, tra cui una simulazione di attentato all’area Boschina. Utile la prova di ieri per addestrarsi sul campo. Non è un caso che oltre agli istruttori regionali fossero presenti dei videomaker: produrranno materiali per la formazione. «La cosa più importante - conclude Tinti - è essere liberi di sbagliare: solo così si impara a gestire le emergenze».
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