Brescia vola grazie ai fondi Pnrr: già concluso il 43% dei progetti

Il ticchettio dell’orologio del Pnrr si fa sempre più rumoroso e il 2026, anno di conclusione del Piano, si avvicina. Ma Brescia può dormire sonni tranquilli.
Degli oltre 40 progetti legati allo strumento e attivati nel Comune, con un impegno economico di circa 100 milioni di euro, «il 43% è infatti completato. La quota restante sta rispettando il cronoprogramma». Parole rassicuranti, persino incoraggianti, pronunciate in apertura di Consiglio comunale dal suo presidente Roberto Rossini. Un Consiglio, che si apre con un minuto di silenzio in ricordo di papa Francesco, che proprio nei numeri ha il suo clou con l’approvazione del Bilancio 2024 e che ancora una volta si anima con la discussione su quelle infrastrutture tanto cruciali per lo sviluppo della città. A partire dallo stadio.
Infrastrutture

«In un momento in cui il Brescia rischia di sparire dal calcio che conta è fondamentale parlare anche dell’aspetto infrastrutturale e del futuro del Rigamonti, non secondario per ottenere risultati sportivi» evidenzia Massimiliano Battagliola di Brescia Civica. Pronta la risposta del vicesindaco Federico Manzoni: «Tutti abbiamo a cuore l’interesse del Brescia Calcio ma trovo un po’ forzata la pretesa di mettere in relazione le performance della squadra e il futuro dello stadio».
Sotto questo punto di vista il vicesindaco evidenzia come «l’infrastruttura non sia attualmente inserita nel Piano di alienazione degli immobili». Leggasi: ora non è in vendita per mancanza di interesse da parte di terzi. «Restiamo però aperti all’ipotesi - sottolinea -, pure ad altre soluzioni, quali la concessione a lungo termine, prevista dalla legge Stadi».
Parcheggio Vittoria

Altro tema caldo il parcheggio di piazza Vittoria e il traffico che si genera lungo via Gramsci. Ai chiarimenti su possibili sviluppi chiesti da Michele Maggi della Lega e alla possibilità ventilata dal collega Fabio Rolfi di «pensare a un parcheggio fuori dal centro, sul ring», Manzoni annuncia «la discussione in Commissione nelle prossime settimane della petizione sul tema presentata nei mesi scorsi. Partendo però da un punto fermo, cioè che la soluzione strutturale è spostare il baricentro sulle strutture di interscambio attorno al centro storico».
Investimenti
Ma tornando al Bilancio, approvato coi soli voti della maggioranza, a fronte di numeri certamente positivi - avanzo di amministrazione di 118,1 milioni di euro, investimenti pari a 127 milioni, basso indebitamento al 2,7% -, la palla è rimbalzata ancora una volta sul campo dividendi di A2A, 75 milioni nel 2024 e che saliranno a 78,3 nel 2025.
«Nessuno discute la bontà dei dati del consuntivo ma, entrando nel merito delle singole voci, si scopre che senza i soldi della multiutility i conti sarebbero in rosso - sottolinea Rolfi -. Questo Comune viaggia su un equilibrio precario, facendo affidamento solo sui dividendi per chiudere gli esercizi. Inoltre questa scelta non permette di utilizzare tali fondi per gli investimenti ma solo per le spese dell’ente». Ipotesi, quelle di usare questa entrata in chiave spesa corrente, già portata nelle settimane scorse all’attenzione della Giunta guidata dal Pd, forza di maggioranza, sui temi della casa e dello sport.
Chiamata in causa la sindaca Laura Castelletti vuole sottolineare «quanto i dividendi di A2A siano fondamentali per garantire il livello dei servizi, che non lasciano indietro nessuno. Questo bilancio deve rassicurare i cittadini, sull’oggi ma anche sul domani».
Manco a dirlo i toni si scaldano però ulteriormente sul tema sicurezza e sulla richiesta avanzata da Carlo Andreoli di FdI di maggiori appostamenti economici sul tema (20,4 milioni nel 2024 secondo il rendiconto della Loggia), a cominciare dalla dotazione di taser per la Polizia Locale. La risposta non si fa attendere. «Questo aspetto è sempre nei vostri pensieri - addita la minoranza il consigliere e deputato di Azione Fabrizio Benzoni -, ma Stato e Regione continuano a diminuire gli stanziamenti per gli enti locali. Le parole sono una cosa, i fatti un’altra».
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