Brescia antispreco, con Ant e Cauto abiti e accessori per il sociale

Gli abiti usati possono rendere felice chi li acquista, ma anche aiutare chi ha bisogno. Lo testimoniano le esperienze virtuose di Cauto e Ant. Non solo, infatti, l’abbigliamento di seconda mano va di moda e si vende su app, negozi e siti, ma «crea valore».
Rete Cauto
Nel 2024 Rete Cauto su Brescia e provincia ha raccolto 2.800 tonnellate di abiti usati attraverso i 638 contenitori gialli posizionati in strade e piazzole. Il 98% è stato inviato a impianti di trattamento rifiuti autorizzati specializzati nel riutilizzo, il 2% è stato lavorato nel laboratorio protetto, dando lavoro a persone fragili.
Di questo materiale circa il 10% è risultato poi avere standard di qualità idonei alla vendita nei negozi «Spigo» e «Spigolandia». Ai capi provenienti dalla raccolta stradale si aggiungono circa 30mila capi curati e ceduti dai cittadini direttamente ai negozi che, quindi, ricevono circa 45.000 capi all’anno. Dal ricavato, poi, si ricava linfa vitale per sostenere diversi progetti sociali.

Fondazione Ant
Così fa anche Fondazione Ant che fornisce assistenza medico-specialistica gratuita ai malati di tumore senza alcun costo per le famiglie. Nei «Da Cuore a cuore - Charity point» (sono 63 sedi nel Paese in 11 regioni) vengono proposte diverse merci come abiti vintage di qualità, piccolo antiquariato e artigianato artistico.
A Brescia sono tre: uno in via Corsica, che tratta abbigliamento uomo, donna, accessori ed oggettistica per la casa; due in via Trento per abbigliamento uomo e donna, accessori ed oggettistica per la casa. Un’attività che incide sul 25% del bilancio annuale della Fondazione.
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