Agrivoltaico, Fabio Rolfi: «Necessario limitarne la diffusione»

Nasce tutto da un progetto per un impianto agrivoltaico da 11 megawatt nella zona di Fornaci. O meglio, quel progetto ha innescato un’ampia discussione attorno a un tema più grande: la diffusione degli impianti agrivoltaici in provincia di Brescia. C’è stata un’interrogazione della Lega in Consiglio comunale, poi il Pd ha indetto una conferenza stampa e infine i consiglieri della Lega in Broletto – ma Fabio Rolfi conferma che è un’idea condivisa da tutto il centrodestra – hanno presentato una mozione.
Ostacoli
«A primo impatto l’agrivoltaico sembra una cosa innocua – spiega Rolfi –: sono dei pannelli installati a un’altezza un po’ più alta del suolo che consentirebbero in teoria di coltivare al di sotto degli stessi. Il problema è che questa idea sta sfuggendo di mano: in provincia abbiamo decine di progetti depositati».
E il Broletto in realtà deve limitarsi a una verifica documentale. Nulla di più. «La normativa nazionale discende da quella europea e cioè dal Green deal – prosegue –. È stato introdotto un favor legislativo per questi impianti: sono considerati di interesse pubblico. L’unico elemento ostativo può essere il vincolo paesaggistico».
Insomma, se c’è un progetto è difficile opporsi alla sua realizzazione. I vincoli paesaggistici solitamente riguardano i Parchi regionali o i quelli nazionali e il Parco locale di interesse sovracomunale (Plis) di Brescia, come si può intuire, non rientra in queste due categorie.
La mozione
«La mozione nasce perché vogliamo chiedere agli assessori regionali e ai parlamentari di armarsi di coraggio. Una legge regionale, ad esempio, sarebbe molto utile perché può essere messa in discussione solo dalla Corte costituzionale».
La Lega vuole mettere ordine ed evitare che negli anni vengano sottratti migliaia di ettari di terreno per costruire impianti agrivoltaici. «Tutelare le aree di pregio agricole», dice Rolfi. A finanziare questi progetti – conferma sempre il vicepresidente della Provincia – sono quasi sempre gruppi che non c’entrano nulla con l’Agricoltura: «Sono grandi aziende, spesso straniere, stimolate dai fondi del Pnrr. L’agricoltore mette il pannello sopra la stalla, certamente non spreca il terreno del campo che coltiva e gli permette di guadagnare».
Azione comune
La lega promuove un’azione comune, «una battaglia da fare insieme», precisa l’ex consigliere regionale, che però ci tiene a sottolineare: «Ritengo che le scelte urbanistiche del Comune siano state di scarsa visione e questo ci ha impedito di avere a disposizione l’unico elemento di difesa efficacie».
Ma Rolfi torna anche sul tema del Green deal. «È responsabilità della sinistra, non certo del centrodestra: oggi però ha ricadute su tutti noi. Ormai è un toro impossibile da governare».
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