Cronaca

Beni confiscati, dalla Regione 350mila euro per progetti nel Bresciano

La Redazione Web
I comuni beneficiari sono Pian Camuno, Bovegno, Iseo ed Erbusco, con iniziative che spaziano dal supporto al terzo settore alla promozione dell’educazione e della legalità
La visita di una delegazione in un ex maneggio confiscato alla Mafia
La visita di una delegazione in un ex maneggio confiscato alla Mafia
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Oltre 350mila euro per restituire spazi alla comunità là dove un tempo agiva la criminalità. Sono quattro i progetti finanziati da Regione Lombardia in provincia di Brescia nell’ambito del piano regionale per il recupero dei beni confiscati alle mafie, che complessivamente destina 1,8 milioni di euro a 21 interventi in tutta la regione. I Comuni beneficiari sono Pian Camuno, Bovegno, Iseo ed Erbusco, con iniziative che spaziano dal supporto al terzo settore alla promozione dell’educazione e della legalità. 

Nel dettaglio, a Pian Camuno verranno destinati 130.646 euro per interventi a favore delle associazioni no-profit; a Bovegno 135.020 euro per la creazione di una fattoria didattica; a Iseo 13.267 euro per l’utilizzo sociale e istituzionale di un immobile; mentre a Erbusco arriveranno 78.515 euro per trasformare un edificio in un polo educativo, riabilitativo e aggregativo che ospiterà anche la sede dell’Associazione nazionale carabinieri

Gli spazi

«Dove prima c’era criminalità, ora nasceranno spazi per le famiglie, le associazioni, la comunità. È questa la forza del recupero dei beni confiscati: restituire alle persone ciò che era stato tolto da chi vive contro la legge», ha commentato il consigliere regionale di Fratelli d’Italia Diego Invernici. I beni confiscati sono una risorsa strategica per la coesione sociale e la rigenerazione urbana- I progetti nei Comuni bresciani sono esempi virtuosi di come sia possibile trasformare il degrado in opportunità per il territorio».

Il percorso di finanziamento culminerà il 18 luglio a Palazzo Lombardia con un convegno dedicato alla memoria di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, promosso dall’assessore La Russa. «Questo è il modello lombardo di lotta alla criminalità organizzata: non solo togliere, ma soprattutto restituire dignità, servizi e futuro alle comunità», conclude Invernici.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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