In San Barnaba il premio dedicato a Monia Delpero: «Non è morta invano»
«Questo concorso porta avanti la storia di Monia perché sia un monito; con questa iniziativa sarà sempre nel cuore di tutti. I ragazzi di oggi la conoscono come fosse una loro coetanea e mi auguro che il suo ricordo sia sempre presente»: si commuove Gigliola Bono, mamma di Monia Delpero, uccisa nella notte di Santa Lucia del 1989 dall’ex fidanzato, quando ripete che la figlia «non è morta invano». Tutto questo lo ha detto sul palco dell’auditorium San Barnaba per le premiazioni dell’ottava edizione del concorso letterario intitolato alla memoria della figlia al quale hanno partecipato studenti di 40 scuole secondarie, di primo e secondo grado, bresciane: ad essere premiati i testi migliori tra quelli scritti dai ragazzi.
Sensibilizzazione
Da oltre tre decenni Gigliola Bono è impegnata nella battaglia contro i femminicidi e per sensibilizzare i più giovani contro la violenza sulle donne. Monia continua a parlare alle giovani generazioni attraverso la sua assenza. Attraverso un dolore trasformato in impegno. «All’epoca Monia era stata lasciata sola – ha detto –. Le istituzioni non c’erano. Oggi invece insieme si può». Con lei ora c’è anche la nipote dodicenne, Siria, figlia della sorella di Monia: «Per mia madre è molto difficile parlare della morte della sorella, avendola vissuta – racconta –. Ho scoperto dell’omicidio di mia zia quando avevo otto anni. Ne sentivo parlare e un giorno chiesi di raccontarmi cosa era successo. E ora accompagno mia nonna e mia mamma alle premiazioni del concorso. È importante parlare dei femminicidi perché purtroppo la cronaca ne riporta ancora troppi”. Quest’anno il tema del concorso voluto da «Casa delle donne», guidata da Viviana Cassini, con Comune e Provincia di Brescia, Ufficio scolastico provinciale e il sostegno de «Il cerchio degli uomini» è «Insieme si può».
Prevenzione
«Sono otto anni che il nome di Monia, grazie a questo premio, gira nelle scuole – sottolinea Piera Stretti di Casa delle donne –. Insieme si può combattere la violenza contro le donne che è frutto di una visione patriarcale della società. Insieme si può raggiungere la pace nelle relazioni».
«Lavorare sul tema delle relazioni sane tra persone – ha aggiunto Anna Frattini, assessora comunale all’Istruzione – è fondamentale». Giovanni Scolari è il preside dell’Abba – Ballini, istituto capofila della rete «A scuola contro la violenza sulle donne»: «Questo premio si inserisce in una serie di iniziative per lavorare sulla prevenzione affinché queste violenze non accadano più» ha detto. Per la prima volta, anche i più piccoli, i bimbi della scuola dell’infanzia Rebuffone, hanno dato il loro contributo con disegni e riflessioni, con il loro sguardo limpido e la loro spontaneità. Nel nome di Monia.
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