CronacaBassa

Violenza di genere, annullato evento a Chiari: è polemica

Daniele Piacentini
L’associazione Rete di Daphne spiega: «Revocata la concessione del patrocinio del Comune». Il sindaco Zotti: «No alle provocazioni». Per Vizzardi: «Caso vergognoso»
Le volontarie di Rete di Daphne
Le volontarie di Rete di Daphne
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Salta, a Chiari, l’edizione 2025 di «Facciamo Rete di Daphne», in calendario – fino a poche ore fa – a villa Mazzotti domenica 8 giugno. L’appuntamento, nato nel 2022, prevedeva un’intera giornata di incontri, enogastronomia, cultura, musica e arte incentrata sul contrasto alla violenza di genere e in sostegno a «Rete di Daphne», centro antiviolenza attivo dal 2013 in tutto l’Ovest Bresciano.

A farlo sapere sono le stesse volontarie dello sportello clarense, che in lungo comunicato annunciano «l’annullamento dell’evento per la revoca, da parte dell’Amministrazione comunale, del patrocinio e della concessione degli spazi».

Dall’associazione

La nota ricostruisce i contatti intercorsi con l’Amministrazione fin da gennaio «con la concessione di patrocinio e spazi. L’8 maggio però ci è stata comunicata la revoca, per una presunta mancanza di rapporto fiduciario basato sul "no politica e no vostre provocazioni", mettendo anche in discussione la possibilità di collaborazioni future. Il contrasto alla violenza di genere non è questione partitica, ma di bene sociale e bene delle donne, volta a sradicare il problema fin dalle sue radici: la cultura patriarcale. In un clima di incredulità e sconcerto, chiediamo quindi sostegno alla causa, che con determinazione non smetteremo mai di difendere».

Dal Comune

Dal canto proprio il sindaco Gabriele Zotti chiarisce di «non avere revocato il patrocinio; ho attivato l’iter per farlo, con l’obiettivo di avere un confronto basato sul rispetto di quanto concordato inizialmente, lasciando fuori dalla porta tematiche politiche non collegate al contrasto alla violenza sulle donne».

Il sindaco prosegue: «Parlare o prendere posizione su temi come Gaza, antifascismo, garanzie legali per chi vuole fare la transizione di genere è legittimo, ma a quel punto si partecipa alla vita politica, che sia un partito o una lista civica. Così viene meno il vincolo fiduciario legato a un evento, concordato mesi prima. Il confronto con Daphne? C’è stato, abbiamo incontrato i referenti centrali (la Rete ha come punto nevralgico Iseo, ndr) e mi pare che ci fossimo chiariti con loro».

Le accuse di Vizzardi

Sulla vicenda è intervenuto anche l’ex sindaco di Chiari e attuale consigliere regionale, Massimo Vizzardi, che parla di «un precedente grave e pericoloso che mina la libertà di parola e di espressione. Negli anni passati abbiamo lavorato per dare una casa alle 30 volontarie impegnate contro la violenza sulle donne. Ora, questo atto vergognoso. Chiari però è e sarà più forte di questi amministratori, dei suoi tifosi, di chi a destra come a sinistra li ha sostenuti e li sostiene».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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