Arresti per rapine in stazione, il CdQ: «Grazie, ora punti di incontro»

La notizia dell’operazione congiunta di Squadra Mobile, Polizia ferroviaria e carabinieri che ha portato all’esecuzione di sei misure di custodia cautelare in carcere nei confronti di giovani ritenuti autori di una serie di rapine in stazione, è stata accolta con favore da chi in quella zona vive e lavora. Ma alla soddisfazione si uniscono anche alcune richieste come quella di non abbassare la guardia o quella di pensare ad un recupero sociale di questi ragazzi autori di reato.

Lo afferma con determinazione la presidente del Cdq Centro storico Sud, Monica Ferrata, che ben conosce il quartiere e le sue problematiche. «Innanzi tutto vogliamo ringraziare, come Cdq, le istituzioni che hanno operato. Pare che il fenomeno stia migliorando, ma l’attenzione non deve calare. Quando abbiamo chiesto provvedimenti, siamo stati ascoltati, le istituzioni hanno sempre accolto le nostre segnalazioni, soprattutto per le questioni più critiche».

Il sociale

Ma la repressione da sola non è sufficiente. «Ritengo che si debba provvedere con azioni sociali incisive per il recupero di questi giovani. Vorrei che suor Paola non dovesse distribuire panini per strada ma che si potesse creare un centro di accoglienza proprio all’interno degli edifici della stazione, offrendo anche ai ragazzi soli un aiuto, soprattutto psicologico e di assistenza. Creare punti di incontro, stiamo cercando di istituire il Punto comunità». Alla guida del Cdq Centro storico Sud da anni, Monica Ferrata è però convinta di una cosa: «Servirebbe una consulta dedicata alla stazione – dichiara –, come c’era prima dei Consigli di quartiere. Le problematiche di questo "non luogo", che sono le stesse nelle città come nei paesi, andrebbero staccate dal resto delle questioni che un Cdq deve affrontare quotidianamente».