Addio al sub Luca Pedrali, attesa per i funerali

I Volontari del Garda hanno listato a lutto il loro stemma sulle pagine web. Sui social non si contano i messaggi di cordoglio. In tanti piangono la scomparsa di Luca Pedrali, sub e speleosub esperto e molto conosciuto nell’ambiente: istruttore, detentore di record, volontario generoso e disponibile, sempre pronto a mettersi al servizio del prossimo.

Pedrali, 59 anni compiuti il 24 luglio, è morto giovedì mattina dopo aver accusato un malore durante un’immersione esplorativa nelle profondità del sistema sommerso della risorgente di Su Gologone, a Oliena, in Sardegna. Era riuscito a riemergere autonomamente, ma fuori dalla grotta le sue condizioni si sono aggravate e ogni tentativo di rianimarlo si è rivelato vano.

Ieri mattina la moglie, Nadia Bocchi, è atterrata in Sardegna: un viaggio nel segno del dolore, per le incombenze legate agli aspetti burocratici necessari al trasferimento della salma, che tornerà nel Bresciano lunedì o martedì. Nulla è ancora deciso per il funerale, che avrà probabilmente luogo a Chiari, dove Pedrali era nato e cresciuto. C’è cordoglio anche a Castelcovati, dove la vittima aveva lavorato e vissuto per anni, così come a Salò, dove Pedrali abitava, davanti a quel lago che amava e che lo aveva visto protagonista di imprese sportive, come il record italiano di immersione profonda con autorespiratore, fino a quota -264,8 metri, ottenuto nel 2017 a Tremosine.