Violenza No Green pass a Roma, anche Cgil Brescia in presidio

Mobilitazione nelle sedi di tutta Italia, compresa quella di via Folonari in città. Indetta manifestazione nazionale per il 16 ottobre
CGIL: SOLIDARIETA' E CONDANNA
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Anche la Camera del Lavoro di Brescia ha risposto alla mobilitazione nazionale indetta dal sindacato dopo l'assalto di ieri alla sede Cgil di Roma. Nel corso della manifestazione No Green pass che aveva bloccato il centro della capitale, un gruppo di violenti ha colpito gli uffici del sindacato.

Un gesto immediatamente condannato e stigmatizzato dalla politica e dalla società civile a cui la stessa Cgil ha voluto rispondere con una mobilitazione nazionale e l'apertura straordinaria di tutte le sedi locali. Nella nostra città, in via Folonari, centinaia di persone si sono radunate e hanno ascoltato i messaggi del segretario Francesco Bertoli e l'intervento, tra gli altri, del sindaco di Brescia Emilio Del Bono.

«Tutte quelle formazioni che si richiamano al fascismo vanno sciolte e questo è il momento di dirlo con chiarezza» ha dichiarato il leader della Cgil Maurizio Landini all'assemblea generale del sindacato, trasmessa da Roma in diretta su collettiva.it. «Voglio ringraziare da subito Cisl e Uil. Ieri ci abbiamo messo tre minuti per decidere che sabato 16 ottobre saremo tutti insieme in piazza per "Mai più fascismi". Perché non solo non vogliamo tornare indietro, ma vogliamo andare avanti e ricostruire» ha aggiunto. «Ci rivolgiamo a tutte le associazioni, tutte le forze politici e i cittadini che assumono la Costituzione di essere tutti insieme uniti il 16 per dare un'indicazione al paese e all'Europa».

  • Anche Cgil Brescia in presidio dopo le violenze a Roma
    Anche Cgil Brescia in presidio dopo le violenze a Roma
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«In un paese che sennò rischia di perdere la memoria, si deve sapere cosa ha prodotto il fascismo nel nostro paese. Non solo non abbiamo bisogno di tornare indietro, ma non dobbiamo perdere la memoria, che è la nostra identità. Se oggi abbiamo una Costituzione e siamo un paese democratico, lo dobbiamo al fatto che in questo paese, a partire dal movimento dei i lavoratori, il paese si è organizzato, unendo tutte le forze sociali di qualsiasi ispirazione, in una costruzione nuova del Paese» ha detto il segretario generale. «Oggi non abbiamo bisogno di dividere ma di unire questo paese, di ricostruire l'unità sociale. E il paese lo unisci se sconfiggi le diseguaglianze e fai vivere i principi della Costituzione».

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