Una bomba a mano per uccidere un pentito: chiesti 50 anni

In sette devono rispondere di detenzioni di armi da guerra. L’attentato secondo gli inquirenti avrebbe dovuto consumarsi a Casale d’Agordo
In Tribunale le richieste di condanna del pm - © www.giornaledibrescia.it
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Due bombe a mano e una pistola per mettere a tacere, per sempre, un collaboratore di giustizia e per sgravare i Crea di Rizziconi di uno scomodo cliente. Un’arma che rischia di costare cara ai sette imputati a processo, in abbreviato, con l’accusa di aver maneggiato ordigni allo scopo di dare una mano al clan ’ndranghestista di Rizziconi, Reggio Calabria.

Il sostituto procuratore Teodoro Catananti, titolare delle indagini compiute sul campo dal Nucleo investigativo dei Carabinieri e dal Gico della Guardia di Finanza di Brescia ha chiesto nel complesso 50 anni di reclusione. Per il pubblico ministero 12 vanno inflitti a Vincenzo Larosa, uomo di fiducia dei Crea; 10 anni e 8 mesi a Francesco Candiloro, titolare di una laboratorio di pasticceria in città; 9 anni per Michelangelo Tripodi; 6 anni e 2 mesi per Giuseppe Zappia; 4 anni e 8 mesi per Gianenrico Formosa e 3 anni e 8 mesi per Massimiliano Cannatella.

Secondo chi ha indagato quegli ordigni avrebbero dovuto dare una lezione ad un ex appartenente del clan che, dissociandosi, aveva collaborato e portato gli inquirenti alla soluzione di un duplice omicidio risalente al 1992. L’attentato secondo gli inquirenti avrebbe dovuto consumarsi a Casale d’Agordo, nel bellunese, e non si consumò perché il commando incaricato di piazzare la bomba sotto l’auto della vittima designata non trovò né l’una, né l’altra. Il giudice dell’udienza preliminare Andrea Guerriero ha registrato le richieste del pubblico ministero e dei difensori degli imputati e aggiornato il processo al prossimo 8 febbraio per le repliche e la sentenza.

Francesco Candiloro e Michelangelo Tripodi sono accusati anche dalla procura di Ancona di essere i responsabili dell’omicidio di Marcello Bruzzese, fratello del collaboratore di giustizia Girolamo, freddato con 20 olpi di pistola il giorno di Natale del 2018 a Pesaro. Per questa accusa i due hanno chiesto l’abbreviato, saranno in aula a marzo.

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