Tempi burocratici troppo lunghi, fondi a rischio: sindaci in allerta

Nel mirino la Soprintendenza e le lungaggini in Regione. La replica: «Meglio condividere subito i progetti»
Lavori a rischio: si stringono i tempi per la conferma dei fondi Pnrr - © www.giornaledibrescia.it
Lavori a rischio: si stringono i tempi per la conferma dei fondi Pnrr - © www.giornaledibrescia.it
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Nel mirino ci sono i tempi lunghi che la Soprintendenza «tende ad avere» per evadere le pratiche presentate dai Comuni, e che mal si adattano ai tempi stretti richiesti invece dai bandi che a questi stessi Comuni garantiscono i finanziamenti per il recupero di edifici storici vincolati o per la «rigenerazione urbana». Un nodo che i sindaci bresciani provano a sciogliere appellandosi ora all’Ordine degli architetti di Brescia, chiedendo - tramite una lettera indirizzata al presidente Stefano Molgora, il cui facsimile sta girando in queste ore tra gli amministratori - di farsi carico di «sollecitare o supportare in qualche modo» gli uffici a cui spetta dare il placet ai progetti, per evitare che i finanziamenti a cui si aspira non vengano congelati o addirittura cancellati.

Senza arrivare al caso estremo del primo cittadino di Rovato, Tiziano Belotti, che minaccia di denunciare il Ministero per danni, l’esasperazione serpeggia tra gli amministratori man mano si avvicinano le scadenze previste dai bandi. Per avere garantiti i fondi del Pnrr, ad esempio, entro il 31 dicembre occorre aver avviato almeno la procedura di affidamento dei lavori. Che comporta avere in mano il progetto approvato.

Non solo Pnrr

I tempi burocratici rischiano di far saltare l'arrivo dei fondi per i lavori pubblici - © www.giornaledibrescia.it
I tempi burocratici rischiano di far saltare l'arrivo dei fondi per i lavori pubblici - © www.giornaledibrescia.it

Da Montichiari, il sindaco Marco Togni evidenzia come «le criticità siano ampie, molteplici, riguardanti certamente le risorse legate al Pnrr, ma in realtà non solo a quelle. Il discorso è vasto». Un sollecito alla Soprintendenza, Togni lo ha già mandato la scorsa settimana, per gli interventi sugli stabili di edilizia residenziale popolare di via Cavallotti (per i quali si è ottenuto un finanziamento regionale ma legato al Pnrr) e gli interventi al Castello (per i quali c'è un finanziamento regionale). Stesso scenario al Comune di Gambara, per i tempi stretti richiesti per il contributo sugli interventi agli alloggi di Edilizia residenziale pubblica. Non solo tempi lunghi della Soprintendenza, aggiunge Togni, ma anche «difficoltà in questo momento anche ad individuare i professionisti che seguono i progetti, e poi l’aumento dei costi: i progetti vanno pure adeguati a livello economico».

Lo sa bene il Comune di Offlaga, che ha partecipato a un bando regionale di rigenerazione urbana (poi rientrato nel Pnrr) per il recupero di un immobile storico a Cignano: 850mila il costo del progetto presentato in Regione oltre un anno fa, e approvato solo di recente. Progetto invariato (come il contributo regionale: 500mila euro), costi lievitati per il Comune, che proverà - spiega il sindaco Giancarlo Mazza - a metterlo a gara comunque. «Sarebbe utile che ci consentissero di procedere per stralci, o di realizzare fin dove si arriva» commenta Mazza.

Gli fa eco il sindaco di Paitone, Alberto Maestri, che si trova a gestire un bando simile lievitato da 850mila a quasi 1 milione 400mila euro (500mila da Regione). «C’è una responsabilità di chi ha tardato le scelte, mentre i costi aumentavano. Chiediamo di integrare il contributo o almeno di lavorare per step per affrontare gli extra costi».

La Soprintendenza

Gli uffici della Soprintendenza in via Calini in città - © www.giornaledibrescia.it
Gli uffici della Soprintendenza in via Calini in città - © www.giornaledibrescia.it

Chiamato in causa, il soprintendente Luca Rinaldi conferma che «stiamo facendo i salti mortali per venire incontro alle richieste. Da un paio d’anni il carico di lavoro è aumentato del 30-40%, con il personale rimasto praticamente invariato. Con qualche amministrazione abbiamo lavorato bene, in altri casi valutiamo se c’è un’urgenza a cui venire incontro, pur cercando di rispettare l’ordine di consegna delle domande. Abbiamo 120 giorni di tempo per rispondere, ci sono Comuni che chiedono un riscontro quasi da un giorno all’altro... Sarebbe utile che i progettisti condividessero subito la procedura con i nostri uffici, per integrare il più possibile le scelte».

In alcuni casi, i Comuni hanno chiesto finanziamenti per progetti già approvati, bypassando l’intoppo. Come a Palazzolo, per il nuovo polo della cultura a Villa Laffranchi. «Noi fortunatamente avevamo già l’autorizzazione della Soprintendenza, ma capisco che quando si ha a che fare con edifici vincolati possano sorgere problemi - commenta il sindaco Gianmarco Cossandi -. Se si vuole intervenire su immobili vincolati è bene aver già tutto nel cassetto per farsi trovare preparati, ma le criticità possono comunque arrivare: è capitato che finanziamenti ottenuti in precedenza siano stati fatti rientrare in linee del Pnrr, cambiando le carte in tavola per opere già cominciate».

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