Tamponi a tappeto, l'idea: «Usiamo i fondi di AiutiAMObrescia»

Il vicesindaco di Brescia Laura Castelletti: «Manca una strategia epidemiologica regionale, essenziale invece per ripartire»
I tamponi sono al centro della polemica tra sindaci e Regione -Foto Ansa/Luca Zennaro
I tamponi sono al centro della polemica tra sindaci e Regione -Foto Ansa/Luca Zennaro
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«La proposta di fare tamponi su ampia scala, a tappeto, può tradursi operativamente in una politica di epidemiologia del territorio che oggi in Lombardia non esiste. Se non abbiamo numeri credibili che fotografano l’andamento dei contagi, come possiamo programmare una ripresa in sicurezza?». Non si ferma il dibattito nato dalla lettera che 67 sindaci bresciani hanno inviato a Regione Lombardia chiedendo di intensificare l’esecuzione di tamponi, gratuitamente o con il pagamento di un ticket.

«La risposta dell’assessore regionale Gallera - sottolinea Laura Castelletti, vicesindaco della città - è stata un no secco, nemmeno accompagnata da una qualche proposta alternativa, invece una strategia sanitaria è fondamentale». Una proposta: «La campagna raccolta fondi AiutiAMObrescia nata con finalità socio sanitare ha ancora una parte di risorse significative a disposizione dei bresciani. Ritengo che sarebbe estremamente utile destinarle allo screening dei test sierologici o dei tamponi (quale sia lo strumento migliore lo dovrà valutare chi ha competenza scientifica) di quei cittadini bresciani che non possono economicamente permetterselo».

 

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