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«Tamponi a tappeto? Non ha senso»: la Regione dice no ai sindaci

L’assessore Gallera replica alla richiesta di 67 Comuni: «Servono per la diagnosi e non per la prevenzione»
"NO AI TAMPONI GRATIS"
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Il tampone ha valore diagnostico e non preventivo. Fotografa la situazione sanitaria di una persona in quel momento preciso, che può cambiare poco dopo. Inoltre, viene già eseguito in casi specifici a spese della Regione. Dunque, una campagna a tappeto non avrebbe senso. È questa, in sintesi, la risposta dell’assessore regionale alla Sanità, Giulio Gallera, alla lettera dei sindaci bresciani che chiedono tamponi gratis (o dietro pagamento di un ticket) per i cittadini.

Il documento è stato inviato giovedì al presidente Attilio Fontana, a Gallera e al premier Giuseppe Conte. Porta la firma di 67 primi cittadini (ieri si sono aggiunti quelli di Gavardo e Bedizzole), quasi tutti dell’area di centrosinistra.

La Regione non la pensa come loro. Non è una questione di spesa, ma di merito, ribatte l’assessore Gallera. «Il tampone - dice - serve per le diagnosi. Una persona può diventare infetta qualche ora dopo avere fatto l’esame. Tutte le linee guida ministeriali sulla sanità dicono questo».

Dall’inizio della pandemia i tamponi effettuati sono stati oltre 800mila, ieri più di 19mila. «Tuttavia, non è una operazione che si fa a tappeto. Abbiamo terminato lo screening nelle Rsa e stiamo smaltendo il pregresso».

 

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