Super Green Pass al lavoro, l'ipotesi interessa 570mila bresciani

Molti degli occupati, tuttavia, ne sono già provvisti per aver aderito alla campagna vaccinale
SUPERPASS PER 550MILA BRESCIANI
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Mentre familiarizzano con le ultime novità introdotte dal Decreto di Natale e si accostano alla prospettiva (psicologica più che concreta, visto che cambia poco o nulla...) del ritorno in zona gialla, i bresciani potrebbero essere chiamati a brevissimo a misurarsi con una nuova stretta. L’introduzione del Super Pass per tutti i lavoratori che Draghi potrebbe varare ancor prima dell’Epifania. 

La fotografia

Se a livello nazionale, la novità potrebbe interessare complessivamente 23 milioni di italiani, sarabbero secondo una prima proiezione circa 570mila i bresciani che rientrerebbero nella fascia di occupati per i quali si renderebbe necessario il certificato che attesta non solo il completamento del ciclo vaccinale primario (una o due dosi a seconda del farmaco somministrato) ma anche l’avvenuta inoculazione della terza dose.

Un dato che si evince dai parametri sui quali viene abitualmente calcolato il tasso di occupazione nel Bresciano e che stima in circa 600mila unità la forza lavoro potenziale. Considerato anche il tasso di disoccupazione relativamente tenue del momento, l’impatto complessivo del provvedimento, ove adottato dall’esecutivo, potrebbe toccare direttamente poco meno di un bresciano su due (l’ultimo dato Istat conta in 1 milione e 270mila i residenti della nostra provincia).

Il 32% dei bresciani ha già la terza dose

Va detto subito: larga parte dei soggetti rientranti nella categoria sono già inclusi nella platea dei vaccinati con terza dose del Bresciano. Vuoi perché appartenenti a categorie soggette ad obbligo vaccinale (lavoratori della sanità, docenti, militari e componenti delle forze dell’ordine, ecc.) o perché comunque rientranti nella quota percentuale fortunatamente ampia dei cittadini che hanno aderito autonomamente alla campagna vaccinale.

Secondo i dati di Regione Lombardia aggiornati alle 2 del 31 dicembre, sono 401mila i bresciani che hanno già ricevuto la dose addizionale o booster (32%). Anche considerato che una larga fetta di questi è costituita da anziani o soggetti deboli, per ampia parte non occupati, si riduce sensibilmente ma resta comunque significativa la quota di bresciani che dovrebbe adeguarsi alle nuove misure. Va considerato poi un altro aspetto: molti dei bresciani che già dispongono della seconda dose (82% circa del totale) sono con ogni probabilità in attesa o comunque intenzionati a provvedere anche alla terza.

In Cdm il 5 gennaio

L’ulteriore estensione del Super green pass al mondo del lavoro dovrebbe essere nuovamente discussa, nonostante le «fumate nere» negli ultimi due riunioni del Governo, in una seduta del Consiglio dei ministri che potrebbe essere convocata il 5 gennaio. E già il 10 dello stesso mese entrerà in vigore il «quasi lockdown» per i non vaccinati (ovvero il certificato verde rafforzato obbligatorio ovunque, tranne che nei negozi e per i servizi essenziali). Il fronte del «no» al Super pass per tutti i lavoratori, in primis Lega e M5s - anche se con motivi diversi - si riduce sempre di più. A chiederlo a gran voce sono i governatori, che in queste ore tornano alla carica. «Le misure introdotte finora dal Governo per l’emergenza Covid appaiono del tutto insufficienti. Si prosegue sulla linea delle mezze misure e del tempo perso», attacca il presidente campano, Vincenzo De Luca, mentre il ligure Giovanni Toti va oltre e chiede l'obbligo vaccinale: «per me si può fare domani mattina - dice - semplificherebbe la vita e le regole per tante persone: qui posso entrare-lì non posso entrare, punto fine».

Ma il ragionamento nel Governo è avviato e si sta studiando come procedere, valutando le complessità nei vari settori. Apparirebbe difficile, al momento, distinguere per categorie soggettive, come ad esempio tutti i lavoratori della Pa o tutti i privati. 

Un'altra criticità potrebbe essere quella dell'estensione del lasciapassare rafforzato a chi lavora nei Tribunali, ad esempio, che rischierebbe di creare non pochi grattacapi al sistema dei processi. Gli approfondimenti tecnici e legislativi sul tema intanto continuano e all'inizio della prossima settimana potrebbero anche essere consultate le parti sociali, sindacati e imprese.

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