Striscione di Blocco Studentesco al Calini, gli studenti: «Noi ci opponiamo»

Le classi si sono riunite in assemblea per parlare di quanto accaduto. Il preside sullo striscione: «Inaccettabile, denunceremo»
  • L'assemblea degli studenti del Calini sullo striscione di Blocco Studentesco
    L'assemblea degli studenti del Calini sullo striscione di Blocco Studentesco
  • Gli studenti del liceo scientifico Calini riuniti in assemblea - © www.giornaledibrescia.it
    L'assemblea degli studenti del Calini sullo striscione di Blocco Studentesco
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    L'assemblea degli studenti del Calini sullo striscione di Blocco Studentesco
  • L'assemblea degli studenti del Calini sullo striscione di Blocco Studentesco
    L'assemblea degli studenti del Calini sullo striscione di Blocco Studentesco
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«Noi studiamo cos'è l'antifascismo fin dalle elementari. Possiamo e quindi dobbiamo fermare tutto questo. Non è giusto e non è ammissibile che una cosa del genere accada dentro un liceo. Ci opponiamo».

È la voce di una studentessa che si leva rabbiosa dall'aula magna del liceo Calini, dove gli studenti hanno deciso di riunirsi in un'assemblea straordinaria, d'accordo con il dirigente scolastico Marco Tarolli, per commentare lo striscione del gruppo di estrema destra Blocco Studentesco che stamattina i collaboratori scolastici hanno trovato appeso all'ingresso e poi rimosso.

Lo striscione di Blocco Studentesco fuori dal Calini a marzo - Foto da Twitter Anpi
Lo striscione di Blocco Studentesco fuori dal Calini a marzo - Foto da Twitter Anpi

«Antifascismo è anticultura» è la scritta che i militanti coordinati dal movimento neofascista CasaPound hanno affisso nella notte, come era accaduto diciannove giorni fa all'istituto Mantegna, in città, in occasione del convegno annuale dell'Anpi - Commissione scuola Dolores Abbiati in programma il 10 marzo in via Fura. Blocco Studentesco ha rivendicato l'atto al Calini con una mail inviata stamattina alla stampa locale, spiegando che si è trattato di una risposta alla dichiarazione dei docenti del Calini a proposito di quanto accaduto al Mantegna e al liceo Michelangiolo di Firenze.

Il documento degli studenti

Da sinistra: Giulia Lucidera, Leonardo Da Forno, Matteo Torri
Da sinistra: Giulia Lucidera, Leonardo Da Forno, Matteo Torri

«Dopo aver parlato con il preside abbiamo convocato un’assemblea con tutta la scuola perché sentivamo l’esigenza di confrontarci - spiega Marco Torri, rappresentante degli studenti -. Non volevamo restare indifferenti». La scritta è stata trovata dai collaboratori scolastici poco dopo le 7 e subito rimossa, ma la foto è rimbalzata nelle chat studentesche: «Eravamo tutti d’accordo nel volerci trovare. Hanno partecipato in tanti e adesso vogliamo dare un seguito» dice Leonardo Da Forno, presidente della Consulta degli studenti. L’idea è scrivere una lettera in cui gli studenti ribadiranno la loro posizione antifascista, «la condanna del gesto» e inviteranno i coetanei «a sviluppare un pensiero critico» anticipa Giulia Lucidera, studentessa di 5H.

Il preside

«Si tratta di un tentativo di intimidazione inaccettabile. Per questo sporgeremo querela e per questo gli studenti hanno voluto prendere parola per condannare questo gesto» dice il dirigente scolastico Marco Tarolli. Mercoledì prossimo alle 10 il dirigente ha già invitato Mario Maviglia, il presidente della Commissione Anpi Scuola Dolores Abbiati di Brescia, per parlare con gli studenti. Ai quali Tarolli riconosce il merito dell'iniziativa di stamattina: «Ho convocato i rappresentanti degli studenti perché noi non volevamo dare visibilità allo striscione, visto che è l'obiettivo di chi l'ha fatto. Loro però hanno chiesto di convocare tutta la scuola per potersi confrontare e condannare fermamente il gesto».

Il preside esclude la presenza di frange estremiste all'interno del liceo ed è comunque in contatto con la Digos.

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